Def 2015. Ok anche dall’Affari Sociali. “Si destini ‘tesoretto’ a contrasto della povertà”

Def 2015. Ok anche dall’Affari Sociali. “Si destini ‘tesoretto’ a contrasto della povertà”

Def 2015. Ok anche dall’Affari Sociali. “Si destini ‘tesoretto’ a contrasto della povertà”
E' una delle condizioni inserite all'interno del parere approvato. Nel testo, tra le altre cose, si chiede anche di salvaguardare la riduzione delle detrazioni fiscali per le indennità, la non autosufficienza e gli asili nido.  Quanto al Programma nazionale di riforma, si auspica l'inserimento delle proposte in esame alla Camera sull'assistenza alle persone disabili prive del sostegno familiare. IL PARERE

Dopo il via libera da parte della commissione Sanità del Senato, è arrivato ieri il parere favorevole al Def 2015 anche da parte della commissione Affari Sociali di Montecitorio. I deputati della XII commissione hanno approvato il testo apportando, però, alcune condizioni. Si chiede innanzitutto al Governo, in tema di tax expanditure, di salvaguardare la riduzione delle detrazioni fiscali per le indennità per la non autosufficienza e per gli asili nido.

Quanto agli standard relativi all'assistenza ospedaliera, i deputati chiedono che, nel Programma nazionale di riforma non venga privilegiato il versante della revisione della spesa a scapito di quello della salvaguardia della qualità dei servizi erogati al cittadino. Nel testo viene inoltre citato il famoso 'tesoretto' da 1,6 mld annunciato dal premier, Matteo Renzi. La XII commissione auspica l'impiego di queste risorse per finanziare delle misure per il contrasto della povertà. Sempre a proposito di Programma nazionale viene auspicato l'inserimento delle proposte di legge in corso di esame presso la Camera in materia di assistenza alle persone disabili prive del sostegno familiare (cd. Dopo di noi).

Infine, nel parere viene inserita la seguente osservazione: "Valuti la Commissione bilancio l'opportunità che il Governo nella sezione III, parte I. 8, del DEF (PNR) preveda che il programmato riordino degli enti vigilati dal Ministero della salute avvenga senza pregiudicare le funzioni di natura pubblica degli stessi, chiarendo che il riferimento alla competitività vada inteso come qualità organizzativa degli enti medesimi".

22 Aprile 2015

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