“Non c’è bisogno di tagliare dieci miliardi alla sanità italiana, che versa già in condizioni di grande difficoltà, anche a causa di una crisi economica che in questi anni ha impoverito l’Italia. I dieci miliardi di cui parla il consigliere economico di Palazzo Chigi, Yoram Gutgeld, possono essere reperiti senza colpi di scure sul servizio sanitario nazionale, senza tagliare i servizi ai cittadini, senza incidere sulla qualità delle prestazioni. C’è un modo molto più efficace, anche perché indolore: eliminare gli sprechi ed i costi inutili della medicina difensiva approvando una buona legge sul rischio clinico, che i chirurghi e le professioni sanitarie tutte attendono da anni. I costi della medicina difensiva sono stati stimati tra i dieci ed i quindici miliardi di euro ogni anno. Una cifra spaventosa e tutta a carico dello Stato, quindi della collettività. Prima di pensare ad eventuali tagli, si devono eliminare gli sprechi e le distorsioni di un sistema sanitario che nonostante tutto è ancora all’avanguardia nel mondo. Nell’ultimo anno non è stato fatto alcun progresso per la definizione di un testo di legge e aspettiamo con ansia la conclusione dei lavori dell’apposita commissione nominata dal ministro Lorenzin. Invitiamo il governo ed il Parlamento a procedere con urgenza confrontandosi con le società scientifiche per una riforma che razionalizzi il sistema e risponda alle reali esigenze dei cittadini”.
Lo afferma il presidente del Cic (Collegio Italiano dei Chirurghi) Nicola Surico.