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Trapianti di rene. Nel 2017 a L’Aquila 41 interventi, 15 in più del 2016

Al 31 ottobre dell’anno corrente sono complessivamente 71 i trapianti (tra cui 20 di fegato), resi possibili a L’Aquila e altri ospedali d’Italia grazie al prelievo di organi in Abruzzo e Molise. Le donazioni sono però insufficienti rispetto alle necessità. Sempre alta (33%) la percentuale delle opposizioni. Trapianti di fegato in crescita anche grazie a una convenzione con il Gemelli di Roma (14 nel 2017 rispetto ai 3 dei 2015) .

03 NOV - Cresce l’attività di donazione/trapianto in Abruzzo e, in particolare a L’Aquila. A 31 ottobre sono 71 i trapianti effettuati nell’anno corrente, di cui 41 di rene eseguiti all’Aquila e gli altri in varie regioni italiane, resi possibili da organi prelevati in Abruzzo (la maggior parte) e Molise. Il centro regionale trapianti di L’Aquila, che opera per la regione e per quella molisana, consolida così il ruolo di importante crocevia. Un’attività che da anni vede l’ospedale San Salvatore inserito in una rete nazionale che comprende strutture importanti della trapiantologia situate, tra l’altro, a Roma, Milano e Bologna.

L’Aquila è un centro di rilievo sia per i trapianti di rene, che vengono eseguiti direttamente all’ospedale San Salvatore, sia per il coordinamento delle operazioni di prelievo di altri organi (cuore, polmone, fegato), affidate a équipe chirurgiche di altre regioni, per essere trapiantati fuori i confini abruzzesi.

Per il rene, illustra una nota della Asl 1 Abruzzo, il centro trapianti Abruzzo e Molise dell’ospedale di L’Aquila, che vanta oltre 16 anni di attività, da primo gennaio a 31ottobre dell’anno corrente ha ottenuto risultati nettamente superiori agli anni precedenti. Infatti, in questo arco di tempo (gennaio-ottobre 2017) all’ospedale aquilano sono stati effettuati 41 trapianti di rene, di cui uno da donatore vivente. Un numero molto più alto del 2016 (26 trapianti), del 2015 (32) e del 2014 (30), avvicinabile solo ai periodi caratterizzati dai picchi più alti risalenti al 2002 (43 trapianti).

A fronte dell’ottimo riscontro dell’anno corrente, il cui bilancio è comunque ancora parziale, permangono tuttavia considerevoli resistenze nel donare gli organi, soprattutto a causa di un’alta percentuale di opposizioni (i rifiuti dei familiari nel dare il beneplacito al prelievo). Quest’anno la percentuale di opposizioni è stata del 33%, più bassa dell’anno precedente (40%) ma comunque sempre al di sopra dello standard nazionale.

“La donazione – commenta il Direttore generale della Asl, Rinaldo Tordera - è un atto che coinvolge in profondità la coscienza di ciascuno e che sublima il sacrificio individuale, declinandolo in valori imprescindibili come altruismo e solidarietà. Su questo fronte l’ospedale di L’Aquila, facendo leva su efficienza organizzativa e professionalità, è ormai un polo di riferimento nei trapianti per molte regioni italiane”.

Il presidio di L’Aquila è una base logistica ormai più che collaudata per le équipe di tutta Italia che arrivano al San Salvatore per compiere il prelievo di organi come cuore, polmoni e fegato, da trapiantare in altre Regioni.

Dei 71 trapianti, compiuti finora nel 2017 ed effettuati con organi prelevati in Abruzzo e Molise, quelli di fegato sono stati 20 e sono avvenuti in centri di Roma, Bergamo, Milano, Verona e Napoli. Quattro i trapianti di polmoni (Padova e Roma) e 5 di cuore (Napoli, Roma, Bologna, Padova e Milano). Per il fegato l’Abruzzo, nel 2014, ha stipulato una convenzione con il Policlinico ‘Gemelli’ di Roma che quest’anno ha portato a 14 trapianti rispetto ai 10 del 2016 (netto balzo in avanti considerando i 3 del 2015).

03 novembre 2017
© Riproduzione riservata

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