Alzare l’età del consenso sessuale da 14 a 16 anni. Il tema al centro della Conferenza nazionale dei Garanti dell’infanzia
Presieduta dall‘Autorità Garante Carla Garlatti, la riunione ha avuto a oggetto la mozione approvata dall’assemblea legislativa della Calabria e raccolta dal deputato Antoniozzi (FdI), che ha presentato una Pdl sull’innalzamento dell’età. Garlatti: “Si è parlato anche di educazione all’affettività e alle relazioni, di promozione del diritto all’ascolto e dell'uso consapevole della Rete. Dal confronto diversi spunti di riflessione che meritano approfondimento”.
18 LUG - Alzare l’età prevista dal Codice Penale per il consenso ai rapporti sessuali da 14 a 16 anni. E’ il tema che è stato al centro della 30esima Conferenza nazionale per la garanzia dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, svolta ieri e presieduta dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza
Carla Garlatti e alla quale hanno partecipato i garanti delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto e della Provincia autonoma di Bolzano.
Su specifica richiesta del Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria Antonio Marziale, la riunione ha avuto a oggetto la mozione approvata dall’assemblea legislativa della Regione Calabria. Mozione sollecitata dallo stesso Marziale, che auspica l’innalzamento da 14 a 16 anni della soglia per prestare il consenso ai rapporti sessuali, e fatta propria del deputato di Fratelli d’Italia,
Alfredo Antoniozzi, che a presentato un apposito progetto di legge alla Camera
“Il tema è stato oggetto di un dibattito ampio e articolato”, commenta l’Autorità garante
Carla Garlatti in una nota di fine riunione. Un dibattito, spiega, “che ha toccato diverse questioni rilevanti: dalla necessità di promuovere l’educazione sessuale, all’affettività e alle relazioni in ambito scolastico, all’importanza di fornire supporto adeguato alle famiglie nell’accompagnamento del minorenne nel suo percorso di crescita. La questione è stata esaminata anche sotto il profilo tecnico, con specifico riferimento all’età dell’imputabilità e alla necessità di un’armonizzazione del sistema”.
Da più parti, riferisce la nota, è stata evidenziata inoltre l’importanza di ampliare le conoscenze dei minorenni rispetto a un uso consapevole del web e dei social network e di promuovere una sensibilizzazione sul diritto di bambini e ragazzi a essere ascoltati, in ogni contesto.
“Il confronto – conclude Garlatti – ha offerto diversi spunti di riflessione, che meritano un adeguato approfondimento. Sarà mia cura tener conto delle numerose sollecitazioni ricevute nel caso in cui dovessi essere chiamata a esprimere un parere sulla proposta di legge in materia, attualmente all’esame della Commissione giustizia della Camera”.
18 luglio 2024
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