L'epidemia di virus di Marburg è stata dichiarata conclusa oggi dal governo del Ruanda, senza nuovi casi segnalati negli ultimi 42 giorni dopo che l'ultimo paziente è risultato negativo al virus due volte, come richiesto dal protocollo per porre fine a questo tipo di epidemie. E' quanto comunica l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in una nota. Confermata il 27 settembre 2024, quella appena conclusa è stata la prima epidemia di virus di Marburg che il Ruanda abbia mai sperimentato. Si tratta di un patogeno che appartiene alla stessa famiglia del virus Ebola. È altamente virulento con un tasso di mortalità che va dal 24% all'88%. In questa epidemia, il tasso di mortalità era nella fascia bassa, intorno al 23%. In totale sono stati registrati 66 casi confermati e 15 decessi. Quasi l'80% riguardava operatori sanitari che si erano infettati mentre fornivano assistenza clinica ai colleghi e ad altri pazienti.
Per fermare la diffusione del virus e salvare vite, le autorità sanitarie ruandesi, con il supporto dell'Oms e dei partner, hanno dovuto mettere in campo una vasta gamma di misure per garantire una risposta completa, dalla sorveglianza delle malattie ai test, alla prevenzione e al controllo delle infezioni, dal tracciamento dei contatti all'assistenza clinica e alla sensibilizzazione del pubblico. Queste azioni, sottolinea l'Oms, hanno contribuito a frenare la diffusione dell'epidemia, con i casi dimezzati tra la seconda e la terza settimana dopo la rilevazione e in calo di circa il 90% in seguito. Il virus che causa la malattia di Marburg viene trasmesso alle persone dai pipistrelli della frutta e si diffonde tra gli esseri umani attraverso il contatto diretto con i fluidi corporei di persone infette, superfici e materiali. L'ultimo caso confermato in Ruanda ha ricevuto il secondo risultato Pcr negativo il 7 novembre, dando il via al conto alla rovescia di 42 giorni per dichiarare la fine dell'epidemia, come da raccomandazione Oms.