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Antitrust indaga su Philip Morris: “Comunicazione ingannevole sui prodotti senza fumo”. L’azienda: “Agito nel rispetto della disciplina”


L’Antitrust ha aperto un’istruttoria contro Philip Morris Italia per una presunta pratica commerciale scorretta legata alla promozione dei prodotti “senza fumo”. Secondo l’Agcm, tali espressioni potrebbero indurre i consumatori a ritenere che i dispositivi siano innocui o meno nocivi, nonostante possano comunque comportare rischi per la salute e dipendenza. L'azienda: "Agito sempre nel rispetto della disciplina vigente ed è convinta che la propria comunicazione sia fattuale, veritiera e pienamente coerente con la normativa italiana ed europea".

15 OTT -

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) ha aperto un’istruttoria nei confronti di Philip Morris Italia S.p.A. per una presunta pratica commerciale scorretta nella promozione dei propri prodotti “innovativi senza fumo”.

Secondo l’Autorità, la multinazionale del tabacco avrebbe utilizzato espressioni come “senza fumo”, “un futuro senza fumo” e “prodotti senza fumo” in modo potenzialmente ingannevole e omissivo nei confronti dei consumatori. Tali formulazioni, infatti, potrebbero far credere che i dispositivi in questione – pur non prevedendo combustione – siano privi di rischi per la salute o meno nocivi rispetto alle sigarette tradizionali, quando invece possono comunque provocare effetti dannosi e generare dipendenza.

Nell’ambito dell’indagine, i funzionari dell’Autorità, con la collaborazione del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, hanno effettuato ispezioni nelle sedi di Philip Morris Italia e Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna per acquisire documentazione utile a verificare la correttezza delle pratiche commerciali adottate.


L’Agcm intende accertare se la comunicazione della società rispetti i principi di trasparenza e veridicità dell’informazione commerciale, soprattutto in un settore, quello dei prodotti alternativi al fumo tradizionale, che coinvolge direttamente la tutela della salute dei consumatori.

La replica di Philip Morris. "Con riferimento al provvedimento avviato ieri da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in merito all'utilizzo dell'espressione "senza fumo" in comunicazioni legate alla nostra visione aziendale e ai nostri prodotti privi di combustione, Philip Morris Italia ritiene di aver agito sempre nel rispetto della disciplina vigente ed è convinta che la propria comunicazione sia fattuale, veritiera e pienamente coerente con la normativa italiana ed europea che associano l'assenza di fumo all'assenza di combustione. Il decreto legislativo 6/2016 che ha recepito in Italia la direttiva europea 2014/40/UE, all'art. 2, comma 5 definisce il "prodotto del tabacco non da fumo" ("smokeless tobacco product" nella versione in lingua inglese della direttiva), come un "un prodotto del tabacco che non comporta un processo di combustione".

La realizzazione di un futuro senza fumo rappresenta notoriamente il principale obiettivo di Philip Morris International a livello globale da circa dieci anni, un obiettivo a cui le affiliate italiane lavorano da anni, a fianco di una filiera integrata del Made in Italy che conta 44.000 persone.

L’Azienda continuerà a collaborare con l’Autorità nel corso del procedimento per fare emergere la piena legittimità del proprio operato".



15 ottobre 2025
© Riproduzione riservata

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