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Riforma 118 in Emilia-Romagna. Balzanelli (Sis118): “No alla riduzione delle automediche” 

La regione si prepara a rendere operativi i Centri di Assistenza Urgenza (Cau), dove operareranno almeno un medico e un infermiere per dare risposta ai codici bianchi e verdi, che attualmente rappresentano il 70% degli accessi in PS. Il presidente della Società Italiana Sistema 118 contesta il mancato coinvolgimento della Sis 118 nella riforma ma teme anche “un taglio della medicalizzazione del servizio 118 che non ci risulta tecnicamente motivata e documentata”.

03 AGO - La riorganizzazione del sistema di emergenza territoriale 118 dell’Emilia-Romagna, così come raccontato dalla stampa, non convince la Società Italiana Sistema 118 (Sis 118), che per voce del suo presidente, Mario Balzanelli, contesta l’operato della Regione sia nel metodo che nel merito. Anzitutto, osserva Balzanelli, “spiace dover prendere atto che la Società Italiana Sistema 118 (SIS118), società scientifica che dal 1997 ad oggi ha rappresentato, e rappresenta culturalmente, in continuità, ai e documenti alla mano, la storia e la dimensione operativa e di produzione scientifica del Sistema 118 nazionale, non sia stata coinvolta, per il tramite dei suoi qualificati rappresentanti locali, quali medici, infermieri ed autisti-soccorritori del SET 118 regionale emiliano, nei lavori di riorganizzazione di Sistema promossi dall’Assessorato”. Ma la riforma non convince neanche nei contenuti, almeno, precisa Balzanelli, “sempre in riferimento a quanto riportato dalla stampa locale”, in quanto prevederebbe, questo il sospetto, una “riduzione del numero di automediche”.

Per Balzanelli “viene, in sostanza, presentata, secondo le fonti della stampa locale, una visione di taglio della medicalizzazione del servizio 118 nella regione Emilia Romagna che non ci risulta essere stata tecnicamente motivata e documentata agli atti, come ci si aspetterebbe laddove elaborata da professionisti sanitari esperti del Sistema 118 a seguito del riscontro di studi e di analisi specifiche. Tale visione – prosegue il presidente della Sis 118 -, in quanto priva della doverosa preliminare verifica derivata dal confronto con tutti quanti operano a pieno Etolo concretamente sul campo, in primis con i medici del SET118, è da ritenersi, a nostro parere, sul piano razionale irricevibile, sul piano tecnico inappropriata e, laddove confermata, anche pesantemente irresponsabile, considerato che proprio la mancata carenza di medici SET118 nei territori emiliani considerati, quindi la attuale piena disponibilità operativa degli stessi, non giustifica in alcun modo e per alcuna ragione – considerata la determinante importanza potenzialmente salvavita del ruolo professionale specifico del medico di emergenza territoriale – la decurtazione della loro operatività a bordo delle automediche, che, ricordiamo, è esclusivamente al servizio integrale, prezioso, e non delegabile, di tutela tempo dipendente della salute pubblica”.

Per tali motivi, la Società Italiana Sistema 118 presenta al Governo Regionale dell’Emilia Romagna, ed in particolare all’Assessore Donini, per il tramite dei suoi rappresentanti regionali, e del presidente nazionale, “piena disponibilità all’incontro, al supporto ed al confronto scientifico e di visione manageriale e progettuale”, e si rende, da subito, “pronta a fornire, in modo incondizionato, il proprio contributo scientifico ed esperienziale nel contesto di eventuali incontri tematici dedicati aperti alle istituzioni e alla partecipazione attiva della società civile tutta”.

03 agosto 2023
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