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Interrogazioni/1. Ministero della Salute su Dm71: “Standard dovranno essere attuati con progressività in relazione alla disponibilità di risorse finanziarie” 


Così il sottosegretario alla Salute Costa rispondendo ad un’interrogazione del M5S in merito agli standard per l’assistenza territoriale di cui si attende il via libera in Stato-Regioni: “Occorre istituire uno specifico tavolo di lavoro costituito da rappresentati delle Regioni, del Ministero della Salute e del Ministero dell’Economia per monitorare l’attuazione del decreto con riguardo al profili economico- finanziario, nonché in relazione a eventuali esigenze organizzative, ivi compresi i relativi fabbisogni di personale anche in relazione ad eventuali esigenze normative

24 MAR - “Rispetto ai temi evidenziati dalle Regioni questo Ministero ha espresso una generale e importante condivisione.  Al riguardo, in particolare, si ritiene che gli standard e i modelli organizzativi dovranno essere assicurati e attuati con progressività in relazione alla disponibilità di risorse finanziarie, fermo restando il raggiungimento degli obiettivi del Pnrr e delle relative scadenze”. È quanto ha detto il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa rispondendo in Commissione Affari sociali ad un’interrogazione del Movimento 5 Stelle.
 
“La progressiva attuazione degli standard e dei modelli organizzativi – ha specificato Costa - dovrà essere realizzata attraverso un confronto costante, che possa assicurare da un lato un costante monitoraggio rispetto all’attuazione e dall’altro una tempestiva risoluzione delle eventuali criticità. Occorre, quindi, istituire uno specifico tavolo di lavoro costituito da rappresentati delle Regioni e delle Province autonome, del Ministero della Salute e del Ministero dell’Economia e delle Finanze per monitorare l’attuazione del decreto con riguardo al profili economico- finanziario, nonché in relazione a eventuali esigenze organizzative, ivi compresi i relativi fabbisogni di personale anche in relazione ad eventuali esigenze normative”.
 
“Inoltre – ha proseguito il sottosegretario - , occorre lavorare alle disposizioni in materia di medici di medicina generale assicurando, nel contempo un aggiornamento del percorso specifico dei medici di medicina generale finalizzato alla valorizzazione degli stessi in coerenza con gli standard previsti dalla riforma dell’assistenza territoriale ed alla loro attività all’interno delle Case di Comunità sulla base delle programmazioni regionali. Occorre, altresì, valutare l’assunzione di medici di comunità e delle cure primarie e dei medici dei servizi territoriali da impiegare nelle case di comunità”.
 
“Da ultimo, sicuramente sarà valutata anche l’adozione di un successivo provvedimento per definire gli standard e i modelli organizzativi riferiti ad ulteriori setting territoriali quali tra l’altro salute mentale, dipendenze patologiche e neuropschiatria infantile”, ha concluso Costa.
 
 
“Come annunciato dal ministro della Salute Roberto Speranza, il progetto di riforma dell’assistenza sanitaria territoriale, cuore della Missione Salute del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, prenderà forma attraverso il cosiddetto DM71. Si tratta di un progetto di riforma ambizioso che prevede il rafforzamento dei servizi territoriali attraverso lo sviluppo di strutture di prossimità, come le Case della Comunità, il potenziamento delle cure domiciliari, lo sviluppo di equipe multiprofessionali, il miglioramento di modelli di servizi digitalizzati. Il Covid ha messo in evidenza quanto la sanità territoriale sia stata sottofinanziata in questi anni e abbia bisogno di una riorganizzazione e un rafforzamento, il DM71 è un’occasione storica che non si può sprecare”. Così in una nota Silvana Nappi, deputata del MoVimento 5 stelle in commissione Affari sociali.

“Ci auguriamo - continua - che il Governo, come annunciato dal sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, in commissione a seguito di una interrogazione a mia prima firma, sappia dare una risposta esaustiva alle criticità descritte dalle regioni”.

“In attesa che la riforma diventi operativa, già da ora si possono riadattare i servizi territoriali. Le problematiche che esistono nell’assistenza territoriale possono essere superate adottando criteri di omogeneità territoriale e secondo un approccio semplificato che porti a percorsi facilitati per visite specialistiche ed esami, snellendo le liste di attesa. Non è pensabile che tutto venga realizzato nel 2026. Occorre una progettualità che sia duratura ed efficace” conclude.

24 marzo 2022
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