Orario di lavoro. I Direttori generali: “Senza deroghe rischio di interruzioni dei servizi. Senza soluzioni pronti all’autodenuncia”

Orario di lavoro. I Direttori generali: “Senza deroghe rischio di interruzioni dei servizi. Senza soluzioni pronti all’autodenuncia”

Orario di lavoro. I Direttori generali: “Senza deroghe rischio di interruzioni dei servizi. Senza soluzioni pronti all’autodenuncia”
È quanto previsto da una mozione approvata dall’Assemblea nazionale dei Dg di Fiaso e Federsanità-Anci. “Pur ritenendo condivisibile il ventilato sblocco delle assunzioni, senza deroghe alla normativa comunitaria sull’orario di lavoro risulta impossibile garantire con il solo personale in servizio tutte le prestazioni erogate fino a oggi”. LA MOZIONE

“Pur ritenendo condivisibile il ventilato sblocco delle assunzioni, senza deroghe alla normativa comunitaria sull’orario di lavoro “risulta impossibile garantire con il solo personale in servizio tutte le prestazioni erogate fino a oggi”. Una situazione che potrebbe portare “a forme di autodenuncia” del management sanitario qualora fosse “obiettivamente impossibile qualsiasi soluzione che garantisca qualità delle cure, sicurezza ed erogabilità dei servizi”.

Questi alcuni dei contenuti della mozione approvata dalla seconda Assemblea nazionale dei Direttori generali di Asl e ospedali, a 24 ore dall’entrata in vigore della legge che recepisce la direttiva Ue con nuovi limiti ai turni e alle ore di lavoro settimanali, Fiaso e Federsanità-Anci, denunciano i gravi rischi di una sua applicazione tout court, “in un periodo in cui le risorse per il personale sono al minimo, con una spesa in costante riduzione negli ultimi anni in conseguenza di misure come il blocco del turnover e della contrattazione”. Condizioni – è scritto nella mozione – che impongono ai “dirigenti sanitari di scegliere tra la garanzia dei servizi e il rispetto della legalità. Infatti, l’alternativa è rischiare di incorrere, insieme ai responsabili di Dipartimento e di Unità complessa, nelle pesanti sanzioni previste dalla legge stessa”.
 
Con l’immediata applicazione, denunciano inoltre Fiaso (la Federazione di Asl e ospedali) e Federsanità, “diventano nulli anche gli accordi con il personale del comparto (infermieri, tecnici, operatori socio-sanitari, ecc.) che hanno permesso la tenuta del sistema in questi anni”.
“Molto è stato fatto dalle Aziende per prepararsi a questo momento innovando i processi organizzativi, accorpando unità operative, rivedendo turni e organizzazione del lavoro”, si ricorda nella mozione. “In carenza di personale, medici  ma soprattutto infermieri, diventa però inaccettabile – per i Dg – la scelta di esporre i datori di lavoro e i loro dirigenti a situazioni spesso irrisolvibili, senza deroghe nell’immediato e coperture finanziarie e contrattuali”. Coperture alla deroga al blocco del turn over che non possono essere quelle ipotizzate di “presunti risparmi sulla medicina difensiva”, che di fatto “lascerebbero soli i dirigenti delle Aziende ad assumere personale con le risorse oggi a disposizione”. Fermo restando che il positivo sblocco delle assunzioni “potrà realizzarsi solo tra alcuni mesi, dopo la conclusione dell’iter normativo e i necessari passaggi ammnistrativi, rendendo così assolutamente imprescindibile una sospensione degli effetti della norma”.

Da qui le due richieste avanzate dall’Assemblea:
– inserire, nei preannunciati emendamenti alla Legge di Stabilità, lo specifico finanziamento delle nuove assunzioni;
– nell’immediato prevedere un meccanismo di deroghe, parziali e temporanee, alla normativa comunitaria che consenta alle Aziende sanitarie di non essere costrette a interrompere o limitare i servizi nei settori segnati da carenze di organico.
 
 

26 Novembre 2015

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