Dirindin (Pd): “Sì per scongiurare esercizio provvisorio ma dubbi su sanità permangono”
"Ho dato il mio voto favorevole – spiega Dirindin – ma le perplessità sul quadro economico complessivo e, soprattutto, sulle misure adottate per il settore sanitario permangono tutte. Sugli scenari di finanza pubblica, le perplessità attengono principalmente alle coperture del provvedimento: aumento del disavanzo pubblico (12 miliardi), entrate una tantum e recupero di evasione (circa 9 miliardi, di incerta realizzazione), mantenimento delle clausole di salvaguardia o di aumento dell’Iva per il 2018-2019. Ma ciò che appare più preoccupante – sottolinea Dirindin – sono le misure adottate sulla sanità. I 2 miliardi in più sono una importante conferma di quanto già previsto in precedenza, ma le priorità implicite nel provvedimento sono difficilmente condivisibili. Innanzitutto mancano certezze sul personale, la principale risorsa su cui poggia il sistema, da troppo tempo soggetta a blocchi, ridimensionamenti, riorganizzazioni e mortificazioni che richiederebbero un investimento specifico, programmatico e certo, in grado di ridare valore al lavoro al lavoro di tanti operatori".
"Il secondo grande tema – aggiunge Dirindin – è l’assistenza farmaceutica. Qui la Legge di Bilancio è riuscita a prevedere ciò che non avremmo mai immaginato di leggere. In particolare sui farmaci biologici e biosimilari, rispetto ai quali si nega la possibilità di procedere all’acquisto attraverso gare basate sul criterio della sovrapponibilità terapeutica e propongono soluzioni che di fatto cristallizzano il mercato impedendo alle centrali di acquisto di conseguire i risparmi di spesa che sarebbero stati possibili. Tanto è vero che l’Autorità Garante della Concorrenza e del mercato ha inviato al Parlamento una segnalazione che invita a introdurre elementi volti a favorire la concorrenza".
"Speriamo – conclude la senatrice PD – che su questi provvedimenti si possa intervenire al più presto".
07 Dicembre 2016
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