Sigm: “Bene il punto di chiarezza fatto dal Miur”
Dopo un prolungato periodo di incertezza, alimentato da annunci di imminenti riforme "limitate" al momento del passaggio dalla scuola superiore all’Università, adesso si potrà lavorare per migliorare il sistema a partire dall’adozione di azioni di orientamento vocazionale, come da proposta del Sigm, volte a valorizzare, si auspica anche attraverso riconoscimenti formali, le attitudini e le capacità degli studenti delle scuole superiori in funzione degli studi universitari che si vogliono intraprendere. "Tale approccio favorirebbe la partecipazione alle selezioni in maniera consapevole da parte degli studenti realmente motivati ad intraprendere il duro e lungo percorso della formazione medica. – dichiarano i Giovani Medici (Sigm) – Si ridurrebbe quindi il numero dei partecipanti al test di ammissione e si abbatterebbe di conseguenza il contenzioso".
I Giovani Medici condividono anche la necessità di una rivisitazione dell’impostazione delle domande dei test, che dovrebbero meglio esplorare contenuti attinenti a materie propedeutiche al corso di medicina, nonchè la proposta di incaricare le Università di effettuare corsi preparatori per rimuovere le speculazioni da parte dei privati. Ma rivolgono un appello affinchè si mantenga il sistema della graduatoria nazionale, che garantisce elevati livelli di trasparenza alle selezioni e valorizza l’esperienza della mobilità.
"Il Miur, adesso, dia analoghe rassicurazioni su tempi e modalità di selezione per l’accesso alle scuole di specializzazione di medicina per il prossimo anno accademico – continuano i Giovani Medici (Sigm) -. Dopo l’approssimazione con la quale la politica ha affrontato l’applicazione del primo concorso nazionale per l’accesso alla formazione specialistica, ci aspettiamo che il MIUR profonda il massimo impegno affinchè non si ripropongano i gravi disservizi cui sono stati sottoposti migliaia di aspiranti specializzandi, molti dei quali versano ancora in stato di profonda incertezza a causa del contenzioso che si è ingenerato". In tal senso il Sigm, di concerto con Comitato Nazionale Aspiranti Specializzandi, ha ribadito nuovamente al MIUR le proprie proposte e richieste.
E proprio sul crescente contenzioso in sede di Giustizia Amministrativa, che sta caratterizzando l’accesso sia alla formazione medica pre che post lauream (scuole di specializzazione e corsi regionali di formazione specifica di medicina generale) i Giovani Medici invocano un deciso intervento della Politica. "Non ci rassegniamo all’idea che nel nostro Paese non si sia in grado di garantire un adeguato svolgimento delle selezioni della classe dirigente medica. Gli esiti delle sentenze dei TAR rischiano di avere gravi ripercussioni sugli standard formativi degli aspiranti medici e specialisti, riverberandosi quindi sulla qualità e sicurezza delle cure. Non basta soltanto rimuovere le attuali criticità, ma occorre anche l’esercizio di una forte leadership istituzionale. Il diritto del singolo deve essere tutelato, ma non può accadere che tale tutela leda i diritti dei molti. – incalzano i Giovani Medici (Sigm) – Chiediamo, altresì, che MIUR e Ministero della Salute si attivino per controbilanciare, a partire dal prossimo anno accademico, gli accessi in sovrannumero a medicina e per dotare le Regioni di un sistema intellegibile di programmazione dei fabbisogni di professionalità mediche generaliste e specialistiche. Infatti, il sistema di accesso a numero programmato è un valore irrinunciabile, poiché rappresenta il giusto compromesso per garantire il necessario equilibrio tra diritto allo studio ed il diritto alla tutela della salute dei cittadini, il cui presupposto è una formazione di qualità dei medici e degli operatori sanitari".
29 Dicembre 2014
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