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Psicologi. La denuncia del Cnop: “Il 40% dei professionisti senza reddito decoroso”. E poi l’allarme: “Aumenta il rischio di disturbi psichici e malattie”


Ma qualcosa inizia a muoversi. "La nostra professione è transitata da poco sotto l'alveo del ministero della Salute e ieri il Parlamento ha ratificato il decreto Calabria nel quale per la prima volta compare la figura dello psicologo delle cure primarie", ha ricordato il presidente Fulvio Giardina all'apertura delle celebrazioni del trentennale della professione in corso a Roma. 

20 GIU - "Abbiamo ancora un 40% di giovani colleghi che non riesce ad avere un reddito decoroso. I sacrifici di tante famiglie sono a volte scemati perche' manca un riscontro sociale nell'impegno dei nostri giovani colleghi. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha recepito che nel mondo della scuola e degli enti locali, dove si fa prevenzione, non vi sono adeguate presenze di psicologi".
 
Così Fulvio Giardina, presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine degli psicologi (Cnop) all'apertura delle celebrazioni del trentennale della professione in corso a Roma.
 
Ieri il presidente Mattarella ha ricevuto, infatti, una delegazione di psicologi, tra cui il presidente del Cnop, cogliendo "l'opportunità sociale della nostra professione - ripete Giardina - ed evidenziando come la parte amministrativa sia troppo lenta nel recepire le nostre istanze. L'Italia è un paese che sta invecchiando, con una povertà crescente che affligge il 10% delle famiglie e dobbiamo dare un supporto concreto allo sviluppo del paese. Il mondo della scuola è ormai palesemente coinvolto in tante problematiche che non appartengono più alla didattica e gli insegnanti sono soli nel governare dei processi
molto complessi. I rapporti con le famiglie, fra i professori, fra alunni e insegnanti deve essere supportato. Ci stiamo impegnando - fa sapere il presidente del Cnop - per promuovere meglio la professione".

Nel frattempo coincidenze importanti si muovono in tal senso: "La nostra professione è transitata da poco sotto l'alveo del ministero della Salute e ieri il Parlamento ha ratificato il decreto Calabria - prosegue Giardina - nel quale per la prima volta compare la figura dello psicologo delle cure primarie. È un passaggio importantissimo perché è il primo riconoscimento del nuovo tipo di impegno del mondo della Salute non dentro le strutture sanitarie ma fuori, in
collaborazione con il medico di medicina generale".
 
La legge dice che "c'è una carenza dei medici di medicina generale e qualora il medico avesse già il massimo dei suoi assistiti e volesse ampliarne il numero dovrà avvalersi della figura dell'infermiere e dello psicologo. Sono ancora delle presenze contingentate - conclude - ma passa il principio che tutte
le patologie della cronicità che affliggono 1/3 dei cittadini italiani sarà governato anche grazie all'intervento dello psicologo".
 
Anche altri i temi affrontati nella giornata. Abusi, maltrattamenti, trascuratezza psicologica, perdita e malattia fisica del genitore, o divorzi e problemi psicologi di madri e padri. Si calcola che nei paesi ad alto reddito, Italia compresa, il 59% della popolazione ha subito almeno una volta nella vita una di queste esperienze sfavorevoli infantili. Sorte peggiore per 1 cittadino su 5 (22%) che ne ha subite due e, infine, per un 18% che ne ha sperimentate tre ed
oltre. Questi vissuti lasciano i segni. La psiche orienta il futuro, tanto che c'è una prevalenza di problemi comportamentali e di salute in età adulta proprio in relazione alle esperienze sfavorevoli vissute in infanzia: alcolismo, droga, violenza, disturbi cognitivi, depressione, malattie fisiche, disturbi d'ansia e obesità grave possono esserne tutte conseguenze.

Quanto incidono, allora, gli aspetti psicologici nello sviluppo del potenziale umano e quanto sarebbe importante investire nella Psicologia per tutelare queste persone a rischio? "C'è una convinzione diffusa che i problemi dell'uomo vengano dalla biologia o dalla società - spiega alla Dire David Lazzari, esponente dell'Esecutivo del Consiglio nazionale dell'Ordine degli psicologi (Cnop) - ma in realtà la dimensione psicologica e relazionale dà senso e significato alle cose che facciamo. È una dimensione che influenza tantissimo il nostro organismo, la nostra biologia, il nostro benessere, i nostri comportamenti, le cose che facciamo e come ci relazioniamo agli altri, nonché i livelli di benessere che abbiamo. Avere delle esperienze psicologiche negative nella prima fase della vita, ad esempio, costituisce un fattore predittivo negativo per gli equilibri adattativi, per le potenzialità realizzatrici, ma anche per la salute e per le scelte di vita, condizionando appunto quello che io chiamo il potenziale umano".
 
Investire "in una buona Psicologia permetterà di sviluppare il potenziale umano in tutti gli ambiti, altrimenti avremo un impoverimento. Una persona
potrà anche avere un alto reddito- sottolinea Lazzari - ma potrà essere ugualmente una persona infelice".
 
Circa il 9% degli italiani ha vissuto 4 o più esperienze avverse nella vita. "Queste esperienze sfavorevoli nell'infanzia sono state misurate con metodi il più
oggettivi possibili sulla base di studi epidemiologici. Tali misurazioni hanno permesso di comparare le esperienze dell'infanzia con i dati della vita adulta, relativi al reddito, alla salute e alle varie espressioni della vita umana. È emerso che investire nella salute psicologica e nella prevenzione in età evolutiva influenzerà quello che sarà poi la traiettoria futura dell'individuo", assicura Lazzari.
 
Cosa accade se questi traumi non vengano intercettati in tempo? "Gli studi sulla Salute indicano un rapporto di rischioimportante per l'emersione di disturbi psichici, di disagio psichico, ma anche un maggiore rischio di soffrire poi di malattie fisiche. Che il disagio psicologico sia correlato alla malattia è un dato che conoscevamo anche nella vita adulta - ribadisce Lazzari - perché un lungo periodo di stress e di disagio aumenta moltissimo i fattori di rischio di sviluppare una malattia. Di converso, in persone che hanno gia' una malattia, lo stress può influire negativamente sulla prognosi. Ecco perché è importante, non solo nella prevenzione ma anche nella cura, accompagnare l'intervento terapeutico con una forte attenzione alla persona e agli aspetti psicologici. Non possiamo curare solo corpi - conclude - solo gli aspetti biologici".

20 giugno 2019
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