Altro che fannulloni, i medici di famiglia sono a lavoro anche durante la notte.
A rivelarlo sono i dati che emergono da un’analisi condotta dalla Fimmg Campania e presentata durante il Congresso nazionale Fimmg-Metis 2025, in corso a Villasimius (Sardegna). Nel report “I reali orari in Medicina Generale” realizzato dal dottor Antonio Perdonò, emerge un dato che la dice lunga sui carichi di lavoro: il 35% delle prescrizioni dematerializzate viene elaborato fuori dalla fascia 8-20, ossia in orari serali, notturni e festivi.
L’indagine, basata sui dati 2024 e riferita a 2.720 medici di medicina generale su 3.059 attivi in Campania, mostra un quadro eloquente: solo il 65% delle prescrizioni è registrato nelle ore canoniche (8-20); i due picchi principali di attività si collocano alle 21:30 e alle 7:00 del mattino, segno di una disponibilità costante anche fuori orario. Tra le 20:00 e le 23:30 si concentra quasi il 30% delle prescrizioni extra-lavorative, mentre un ulteriore 3,5%viene effettuato tra le 6:00 e le 8:00. Numeri che parlano di una realtà diffusa in tutta Italia: la continuità dell’assistenza dei medici di famiglia non si ferma con la chiusura degli studi.
“Dietro ogni ricetta o aggiornamento del piano terapeutico – dice Nicola Calabrese, vicesegretario nazionale Fimmg – c’è un lavoro clinico sommerso, spesso invisibile, fatto di telefonate, richieste da remoto, gestione di cronicità e purtroppo anche burocrazia digitale. La medicina generale non ha orari fissi, perché l’esigenza di salute dei pazienti non li ha”.
I dati emersi evidenziano il carico crescente di lavoro e la necessità di strumenti più efficaci per la gestione digitale e condivisa delle cure primarie.
Nel corso del Congresso sono emersi anche molti altri aspetti della medicina generale, grazie ad un’attività scientifica molto intensa. Emerge con chiarezza, ad esempio, il ruolo dei team secondo il modello strutturale di livello 3 (ms3), vale dire il più complesso adottato in Puglia all’interno delle AFT. I dati di attività del 2024 parlano di 198.604 accessi con 68.850 visite ambulatoriali, 80.325 contatti telefonici, 3.604 accessi domiciliari Adi e Adp, 3.967 vaccinazioni e 12.200 medicazioni. Interessanti le indicazioni emerse rispetto al lavoro in team della medicina generale nella ASL di Taranto in relazione al tema della domiciliarità.
L’esempio di Taranto mostra come l’organizzazione della medicina generale in team consenta l’incremento degli accessi domiciliari in generale e in particolare per i più alti livelli assistenziali, consentendo di superare obiettivi di assistenza indicati dal Ministero. Emblematica anche l’esperienza che arriva dalla Lombardia e in particolare dall’ASST Melegnano Martesana, dove la campagna vaccinale testimonia la centralità della medicina generale. Nella stagione 24/25 i medici di famiglia hanno somministrato il 68% dei vaccini antinfluenzali, e mantenuta l’offerta vaccinale per i vaccini anticovid, antipneumococcici e anti herpes.