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Di Biasi (Anaao Lazio) a Rocca: “Così si depotenzia il Ssr”

"Ci troviamo costretti a sospendere qualsiasi incontro che a seguito di questi fatti si preannuncerebbe solo formale, riservandoci di far valere i nostri diritti in altre sedi qualora la determina, che riteniamo illegittima, non venga immediatamente ritirata e/o rettificata, e non venga aperto un autentico tavolo di confronto con le sigle sindacali”. Così il segretario regionale in una lettera al governatore a seguito della determina che commissaria tutte le Asl del Lazio.

21 APR - “Caro Presidente, vogliamo spiegare ai cittadini della Regione Lazio quali conseguenze nefaste per i servizi sanitari si profilano a seguito di una scelta gestionale da Lei avallata e che dal nostro punto di vista è da considerare pericolosa”.

Inizia con queste parole la lettera che il Segretario Anaao Assomed Lazio, Aldo Di Blasi, ha inviato al Presidente della Regione, Francesco Rocca.

“Le disposizioni sul personale inviate con la determina n. G05286 del 18 aprile 2023 alle Aziende Sanitarie pubbliche che non solo commissaria tutte le Asl del Lazio ma interviene impropriamente anche su dinamiche di natura strettamente contrattuale, costituiscono nei fatti l’ennesima dimostrazione del depotenziamento in atto del Ssr”.

“Il nuovo blocco delle assunzioni spegne definitivamente le speranze di risollevare l’organizzazione dei servizi pubblici e in particolare dei Pronto Soccorso e umilia gli operatori sanitari, ormai ridotti allo stremo delle forze e che da anni chiedono a gran voce di ridare ossigeno alle dotazioni organiche, ormai ridotte in condizioni irrisorie, non più in grado di soddisfare i bisogni di una popolazione sempre più anziana e bisognosa di assistenza”.

“La scelta, come al solito, è quella di curare i bilanci e non le persone e come sempre accaduto negli ultimi 15 anni, la cura viene fatta sulla pelle degli operatori sanitari e dei Cittadini”.

Nella lettera il Segretario Anaao Lazio paventa anche un ulteriore pericolo. “Speriamo di non dover assistere al solito copione, che vede i servizi pubblici al collasso mentre quelli privati vengono salvaguardati o addirittura favoriti, senza una visione organizzativa d’insieme e senza una progettualità sanitaria che tenga conto della sostenibilità complessiva del sistema effettivamente orientata sulle esigenze di salute della popolazione, ora più che mai, vista la dichiarata riorganizzazione del territorio grazie ai fondi del Pnrr”.

“Di tutto questo – prosegue Di Blasi - avremmo voluto parlare attraverso un confronto costruttivo; invece dovremo nuovamente batterci per far valere i nostri diritti, alla luce di una determina che non si comprende su quale base mette ancora una volta le mani in tasca ai medici intervenendo “a gamba tesa” su risorse che per normativa contrattuale devono essere destinate alla nostra categoria”.

“Assoggettare le progressioni interne di carriera dei sanitari ad atti autorizzativi regionali avulsi da qualsiasi giustificazione tecnica, oltre a ledere il principio di autonomia imprenditoriale delle singole aziende, vìola palesemente la normativa in materia di conferimento degli incarichi dirigenziali sancita dal D.Lgs. n. 502/92 e dalla disciplina negoziale, finendo per paralizzare le procedure in atto e pregiudicare l’esigibilità dei diritti contrattuali dei singoli, con l’evidente rischio di alimentare un ingente contenzioso nei prossimi mesi”.

“Per questi motivi, con estremo disappunto, - conclude la missiva dell’Anaao Lazio - ci troviamo costretti a sospendere qualsiasi incontro che a seguito di questi fatti si preannuncerebbe solo formale, riservandoci di far valere i nostri diritti in altre sedi qualora la determina, che riteniamo illegittima, non venga immediatamente ritirata e/o rettificata, e non venga aperto un autentico tavolo di confronto con le sigle sindacali”.

21 aprile 2023
© Riproduzione riservata

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