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Lazio. Corte dei conti: “In sanità deficienze strutturali si trascinano da anni. Il disavanzo scende ma mancano interventi strutturali”

Nel Rendiconto per l’anno 2014 i giudici contabili certificano per la Regione un disavanzo sanitario di 313 mln di euro, rispetto ai 669 mln del 2013. “Miglioramento dovuto fattori esogeni e straordinari”. E poi “perplessità” per la destinazione risorse fiscali aggiuntive dovute al piano di rientro sanitario per finanziare comparti extra sanità. IL DOCUMENTO - I DISAVANZI DI ASL E OSPEDALI

03 DIC - “Il minor disavanzo sanitario regionale 2014 non risulta conseguente ad un intervento strutturale migliorativo derivante dalla capacità di gestione dell’attività demandata ai vertici regionali/GSA, bensì ai suddetti fattori esogeni e straordinari (insussistenze attive v/s terzi; aumento dei contributi da FSR), aventi carattere non ripetitivo, ed, in quanto tali in grado di incidere una tantum sul risultato di esercizio”. È quanto si legge sul Rendiconto 2014 per la Regione Lazio redatto dalla Corte dei conti che certifica un disavanzo del settore sanitario per il 2014 di 313 mln di euro in calo rispetto ai 669 mln del 2013.
 
Miglioramento conti non è dovuto ad interventi strutturali. Ma la Corte evidenzia dai Tavoli di verifica “emergono rilevanti deficienze strutturali di funzionamento del sistema, che si trascinano irrisolte da anni (come ad esempio la problematica irrisolta dei rapporti con gli erogatori privati), nonostante un impiego eccezionale di risorse umane e finanziarie (struttura commissariale, advisor contabile, consulenti esterni, risorse regionali dedicate). Inoltre, si evidenzia che le due principali cause della contrazione (rispetto all’anno precedente) del disavanzo sanitario regionale dell’esercizio 2014, pari a -313.644 migliaia di euro, sono da ricollegarsi al rilevante incremento dei contributi da Regione a favore della GSA per la quota FSR indistinto, (passati da 145.000 migliaia di euro del 2013 a 381.000 migliaia di euro nel 2014) ed allo svincolo del fondo accantonato verso la struttura Gemelli a seguito dell’adozione del DCA n. 339/2014, pari a 68.700 migliaia di euro. Sul punto la Sezione rileva che il minor disavanzo sanitario regionale 2014 non risulta conseguente ad un intervento strutturale migliorativo derivante dalla capacità di gestione dell’attività demandata ai vertici regionali/GSA, bensì ai suddetti fattori esogeni e straordinari (insussistenze attive v/s terzi; aumento dei contributi da FSR), aventi carattere non ripetitivo, ed, in quanto tali in grado di incidere una tantum sul risultato di esercizio”.
 

 

 
Risorse fiscali aggiuntive (dovuto ad Irpef ed Irap al massimo per rientrare dal deficit sanitario) per finanziare extra sanità.
"A seguito dell’entrata in vigore dell’art. 2 comma 6 del D.L. 120 del 2013 - ricorda la Corte - è stata prevista, per le regioni in piano di rientro “che presentano un disavanzo sanitario decrescente ed inferiore rispetto al gettito derivante dalla massimizzazione delle predette aliquote”, previa verifica del Tavolo tecnico, la possibilità di ridurre tali maggiorazioni fiscali. In alternativa, la Regione rientra nella disponibilità delle somme, con il vincolo di destinare il “surplus” accertato dal Tavolo tecnico al finanziamento di “servizi pubblici essenziali ed all'attuazione delle disposizioni di cui al decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno 2013, n. 64”.
 
Il Tavolo di Verifica degli adempimenti del Piano di Rientro dal debito sanitario, con riferimento alla destinazione delle maggiori risorse fiscali destinate alla copertura del disavanzo sanitario dell'esercizio 2012 ha autorizzato lo svincolo dalla finalità sanitaria della maggiore copertura fiscale rilevata sul risultato di gestione relativo al consuntivo 2012, pari a 195.496 migliaia di euro con la seguente motivazione: "A tal proposito Tavolo e Comitato, avendo concluso la ricognizione delle risultanze economico-patrimoniali degli anni 2001-2011 in data 12 febbraio 2014, valutano che la regione possa rientrare nella disponibilità della maggiore copertura fiscale rilevata sul risultato di gestione relativo al consuntivo 2012, pari a 195.496 migliaia di euro, al momento della sottoscrizione dell’ulteriore contratto di prestito dell’art. 3 del D.L. 35/2013”".

"Sul punto - afferma la Corte - non possono non esprimersi perplessità, dal momento che l’autorizzazione allo svincolo di risorse fiscali aggiuntive è subordinata alla sottoscrizione “dell’ulteriore contratto di prestito di cui all’art. 3 D.L. 35/2013”, le cui somme sono finalizzate al pagamento dei debiti sanitari scaduti. Risulta, quindi, che i cittadini laziali sono incisi due volte per la stessa causale, cioè il ripiano del deficit sanitario pregresso e precisamente una prima volta a titolo di fiscalità aggiuntiva maggiorata ex art. 2, comma 80, L. 191/2009 ed una seconda volta per gli oneri accessori (interessi) connessi alla restituzione delle somme ottenute ai sensi dell’art. 3 D.L. n. 35/2013.

 La Corte ricorda poi anche come  “nella riunione del 31 luglio 2014, il Tavolo di Verifica degli adempimenti del Piano di Rientro dal debito sanitario ha autorizzato a svincolare ulteriori 210.682 migliaia di euro, avendo accertato un avanzo di pari importo “derivante da maggiore copertura fiscale” rispetto al disavanzo sanitario accertato a consuntivo 2013, pari a 669.624 migliaia di euro. L’Amministrazione regionale ha comunicato che il totale dell'importo svincolato dal Tavolo di verifica nel 2014, pari a 396.513 migliaia di euro, sono state utilizzate nel modo seguente:
 
· 100.000 migliaia di euro, stanziati sul capitolo D41902, sono stati destinati per il contributo a favore di Roma Capitale per l'esercizio delle funzioni in materia di trasporto pubblico locale riferito all'annualità 2013;
· 57.406 migliaia di euro, stanziati sul capitolo D41907, sono stati destinati al saldo del contratto di servizio con Trenitalia S.P.A. per l'annualità 2013;
· 224.594 migliaia di euro, stanziati sul capitolo D41907, sono stati destinati all'acconto del contratto di servizio con Trenitalia S.P.A. per l'annualità 2014;
· 12.000 migliaia di euro, stanziati sul capitolo D41913, sono stati destinati al contratto di servizio con COTRAL S.P.A;
· 2.513 migliaia di euro, stanziati sul capitolo D41910, sono stati destinati al contratto di servizio con LAZIOMAR S.P.A. per l'annualità 2014.
 
L'importo di 9.664 migliaia di euro relativo alla rideterminazione delle stime del gettito degli anni d'imposta 2011 e 2012 e consuntivazione 2010, così come certificato nel verbale del Tavolo di verifica per gli adempimenti da Piano di Rientro del 18 dicembre 2013, e pari al differenziale tra 195.496 migliaia di euro e 185.831 migliaia di euro, non è stato ancora svincolato dalla destinazione sanitaria e utilizzato per altro impiego. L’Amministrazione regionale ha comunicato che si procederà allo svincolo nell'esercizio 2015”.
 
La Sezione non può non rilevare come “la destinazione di risorse fiscali aggiuntive, la cui maggiorazione è stata legittimata (rectius automaticamente attivata) dalla necessità di riequilibrio del settore sanitario, a finalità extrasanitarie rappresenti una forzatura del sistema ordinamentale, come evidenziato anche dalle Sezioni Riunite in sede di controllo nel “Rapporto 2014 sul coordinamento della finanza pubblica “. Si tratta, infatti, di una leva fiscale ulteriore ed eccezionale, attivata per la copertura delle perdite registrate dal settore sanitario negli anni precedenti, che oggi viene, però, impiegata per coprire altre emergenze di cassa in settori estranei al “perimetro sanitario””.
 
Luciano Fassari

03 dicembre 2015
© Riproduzione riservata

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