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Campus Bio-Medico di Roma. Zingaretti inaugura la nuova Terapia intensiva

Il presidente della Regione ha visitato il Policlinico universitario di Trigoria. Felice Barela (presidente Uni. Campus Bio-Medico): “La nuova Terapia intensiva è un risultato importante per il nostro policlinico e consente di incrementare l’alta complessità. Siamo una realtà sempre di più integrata nel territorio. Nel futuro vediamo un Policlinico sempre più connesso al sistema sanitario regionale, sempre più presente nella vita dei cittadini”.

30 OTT - “Un rapporto sempre più stretto con il sistema sanitario regionale. Una presenza sempre più forte nelle reti sanitarie”. Alla luce di questi risultati il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico ha accolto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, che stamani ha visitato la struttura di Trigoria inaugurando la nuova Terapia intensiva. Un policlinico che nei prossimi anni aumenterà ulteriormente la sua offerta sanitaria.

Alla visita erano presenti, tra gli altri, il responsabile della Cabina di Regia della Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato, il direttore generale della Salute Vincenzo Panella, il direttore generale della Asl Rm2 Flori Degrassi oltre ai vertici dell’Università e del Policlinico Campus Bio-Medico.

“La nuova Terapia intensiva è un risultato importante per il nostro policlinico e consente di incrementare l’alta complessità – ha dichiarato Felice Barela, Presidente dell’Università Campus Bio-Medico di Roma. Ringrazio la Regione Lazio e la Fondazione Roma: quest’ultima ha dato un contributo essenziale all’apertura della nuova sala sostenendo l’acquisto delle apparecchiature presenti”.

“Il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma, che da sempre fa della ricerca uno dei suoi punti di forza - ha aggiunto Barela - è una realtà sempre di più integrata nel territorio, aumentando la sua capacità di accogliere i pazienti. Siamo attivi nelle reti sanitarie regionali con numerose specialità e stiamo crescendo ancora. Nel futuro vediamo un Policlinico sempre più connesso al sistema sanitario regionale, sempre più presente nella vita dei cittadini, con nuovi servizi che puntiamo ad aprire nel prossimo futuro, come il pronto soccorso”.

E in chiusura di “Ottobre rosa”, mese della prevenzione del tumore al seno, il presidente della Regione Lazio ha inoltre scoperto una targa presso l’ingresso della Breast Unit regionale.

La nuova terapia intensiva passa da 9 a 16 posti letto e garantisce i più elevati standard tecnologici e di sicurezza per chi riceve le cure e per gli operatori sanitari. La nuova sala si caratterizza per la presenza di:
- un unico spazio aperto con 7 posti letto più 1 di isolamento (per pazienti infettivi o immunodepressi) dotato di ventilatori meccanici di ultima generazione, pompe infusionali “smart”, letti altamente performanti e il nuovo sollevatore del paziente a soffitto per una migliore routine di gestione assistenziale;
- massima flessibilità nell’utilizzo degli spazi per ogni esigenza di cura;
- tecnologie “Paper less”: i macchinari “si scambiano” tra loro i dati del paziente, assicurando un’informazione puntuale sulle condizioni di salute, garantendo minore produzione di carta e restituendo agli operatori più tempo da dedicare direttamente al paziente;
- monitor multiparametrici per analizzare in tempo reale le condizioni vitali del paziente;
- centro di controllo unico per il monitoraggio dati e video dei pazienti anche di notte;
- predisposizione per comunicazione video via tablet tra pazienti e familiari all’esterno;

Quanto alla Breast Unit, è uno dei 15 centri di Senologia individuati dalla Regione Lazio e inseriti nel decreto del febbraio 2015 che definiva i requisiti qualitativi e quantitativi di una Breast Unit. La Breast Unit tratta 250 casi in un anno, con numeri in crescita.” È un centro di diagnosi e cura in grado di garantire un approccio integrato al tumore al seno – spiega la nota del Campus -, con il supporto di un team di professionisti dedicati in strutture tecnologicamente avanzate. Qui si garantiscono integrazione, tempestività e appropriatezza delle cure e si offrono percorsi personalizzati di diagnosi e trattamento per ogni singolo paziente”.

Inoltre, dal 2009 è attivo l’“Ambulatorio Open”, senza necessità di prenotazione, che nasce dalla collaborazione con i medici di famiglia e rappresenta un modello di interazione con la medicina di territorio. L’ambulatorio garantisce una diagnosi in 48 ore alle donne con sospetta sintomatologia di tumore al seno.

30 ottobre 2017
© Riproduzione riservata

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