Onoranze funebri e assistenza sanitaria, due mondi da tenere separati
di Nicola Di Marco
30 MAG -
Gentile Direttore,le pongo immediatamente una domanda: sarebbe contento se in Lombardia a soccorrerla in Ambulanza fossero volontari che di professione lavorano all’interno di imprese di onoranze funebri? Fino a ieri la risposta l’aveva data il legislatore, impedendo
per legge questa eventualità. Da domani, grazie al centrodestra, potrebbe invece essere la normalità.
Questo è quanto è stato approvato martedì 27 maggio in Consiglio regionale della Lombardia.
Ora le dico io cosa potrà succedere: nella migliore delle ipotesi un’anomalia che potrebbe causare l’alterazione del principio di leale concorrenza, nella peggiore l’apertura senza regole alla commistione di due mondi che sarebbe stato logico tenere separati: da un lato l’assistenza medica, le attività socioassistenziali e il trasporto dei pazienti nei casi di emergenza, dall’altro i servizi di onoranze funebri.
La normativa regionale prevedeva infatti che: 'Alle imprese funebri è vietato l'esercizio, anche per tramite di proprio personale, del servizio di ambulanza, di attività di trasporto sanitario semplice, trasporto sanitario e soccorso sanitario extraospedaliero e di ogni trasporto ad esso assimilabile, nonché l’esercizio di ogni altro servizio parasanitario, socioassistenziale o assimilabile' questo per evitare le possibili storture che una simile commistione potrebbe causare. Lo scorso 27 maggio, attraverso l’approvazione
l’articolo 7 del Pdl “Semplificazione”, questo vincolo è stato rimosso, per quanto concerne le attività di mero volontariato.
Difficile comprendere i motivi di tale scelta. Ciò che è certo è che in materia sanitaria, le decisioni del centrodestra finiscono sempre per penalizzare i cittadini. I rischi sono evidenti. Importanti fatti di cronaca, hanno già dimostrato come l’assistenza al malato e i servizi di onoranze funebri non dovrebbero intrecciarsi. Martedì 27 maggio abbiamo presentato in Aula
un ordine del giorno, per chiedere alla Giunta di tutelare la netta separazione tra attività economiche legate ai servizi funerari e attività di assistenza alla persona, salvaguardando il principio di imparzialità dell’intervento pubblico in ambito sanitario e sociale.
A nostro giudizio, Regione Lombardia dovrebbe impegnarsi a garantire che ogni modifica normativa rispetti i principi di rispetto della persona malata, di trasparenza, di non interferenza e di concorrenza leale, anche in coerenza con la giurisprudenza costituzionale in materia di tutela della salute e del mercato. Infine, come ultimo argine, di valutare l’istituzione di un registro regionale delle attività di volontariato svolte dal personale delle imprese funebri, al fine di garantire massima trasparenza. Tutte proposte che sono state bocciate.
Nicola Di MarcoPresidente Movimento 5 Stelle Lombardia
30 maggio 2025
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