Gentile Direttore,
la lettera di AIFA sulle analisi dei tempi di rimborso non entra nel merito (i numeri parlano) ma ne critica il metodo, chiedendo siano effettuate sui farmaci valutati sin dall’inizio dalla nuova gestione. E in un arco temporale di tre anni. Concordo, ma solo se l’analisi ha come scopo valutare questa AIFA.
Scrivevo qualche giorno fa qui su QS della sua incolpevolezza per gli attuali tempi lunghi di rimborso, https://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=131640 essendo organo tecnico che agisce all’interno dell’immutato contesto normativo vigente e soprattutto oggi che è nel mezzo di un profondo processo di riforme e cambiamenti.
Pertanto, calcolare i tempi di rimborso oggi non serve a dare premature pagelle a Nisticò, Russo e Co, cosa che faremo ma fra un paio di anni, a riforme compiute ed operanti
Serve invece alla diagnosi per individuare la terapia, ad indirizzare il cambiamento in meglio, come ho più volte provato a suggerire, riassumendo come segue.
Il tempo serve: a negoziare bene (rimborsiamo più farmaci di tutti spendendo un terzo in meno), serve ai dimezzati componenti della CSE dal carico di lavoro raddoppiato per quantità e doppia specializzazione richiesta (CTS+CPR), ed è strutturalmente difficile comprimerlo più di tanto data la rigidità formale dell’attuale processo di prezzo e rimborso.
Quindi il tempo ci serve ed è pure poco comprimibile nell’attuale processo, ma dobbiamo abbreviare l’attuale inaccettabile durata dell’attesa dei pazienti. Come si fa? Due soluzioni, complementari, si riduce il processo e/o lo si bypassa
Lo si riduce coi super uffici: un’AIFA in cui gli uffici, potenziati e attivi a tempo pieno, fanno buona parte del lavoro oggi della CSE, che deciderà, ratificherà, solo il “sì o no” finale e magari solo sui farmaci “Top”.
Ma soprattutto lo si bypassa con l’“early reimbursement”. Rimborso subito con poi negoziazione in tutto il tempo necessario e successivo conguaglio con payback
Già tre anni fa ne proponevo qui su QS l’adozione, con clausole di salvaguardia e regole accessorie. Zero costi aggiuntivi e pazienti trattati subito dopo il sì di EMA. Botte piena e moglie ubriaca.
Prof. Fabrizio Gianfrate