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Consultori. Cgil e Pd denunciano: “Cancellata la gratuità delle visite ginecologiche per adolescenti”. Ma Gallera smentisce

L’assessore invita a “leggere bene il testo della delibera prima di lanciarsi in annunci eclatanti”. “L'unica variazione che è stata fatta rispetto al passato- ha spiegato - è che la parte riguardante le esenzioni anziché nell'allegato e stata riportata all'interno del deliberato, esattamente al punto 3”. La Delibera

29 MAR - “In Lombardia si torna indietro di 16 anni. Dal 1° aprile infatti, l’accesso ai consultori per le giovani che desiderano la visita ginecologica non sarà più libero e gratuito. Anche le visite post interruzione volontaria di gravidanza e post parto, se effettuate nei consultori, non saranno più esenti da ticket, mentre resteranno gratuite in ospedale”. A lanciare l’allarme la Cgil Lombardia, che cita la delibera 6131 del 23 gennaio 2017 con la quale Regione Lombardia aggiorna il tariffario delle prestazioni consultoriali in ambito materno infantile, “cancellando le precedenti esenzioni dal ticket. Le conseguenze di questo grave arretramento rischiano di essere molto serie”. Un allarme condiviso anche dalla vicepresidente del Consiglio regionale, Sara Valmaggi (Pd).

Ma immediatamente smentito dall’assessore al Welfare, Giulio Gallera. “Regione Lombardia non ha cancellato alcuna esenzione relativa alle prestazioni di specialistica ambulatoriale prestata nei Consultori relative a screening e attività di prevenzione o connesse alla gravidanza. Le esenzioni in essere sono tutte confermate. Consiglio alla Cgil, prima di lanciarsi in annunci eclatanti di leggere con attenzione il testo delle delibere regionali”, ha chiarito Gallera.

“L'unica variazione che è stata fatta nella delibera citata, rispetto al passato- ha precisato l'assessore- è che la parte riguardante le esenzioni anziché nell'allegato e stata riportata all'interno del deliberato, esattamente al punto”.

“Oltre al fatto che il regime di esenzione è previsto da un decreto del Ministero della Sanità (10/09/1998) - ha concluso Gallera- Regione Lombardia è da sempre in campo per promuovere le attività di prevenzione, per cui mai avrebbe potuto adottare un simile provvedimento. Sono quindi io a chiedere alla Cgil che dirami una nuova nota per ammettere di aver preso un abbaglio”.


Di seguito le note di denuncia di Cgil Lombardia e Valmaggi (Pd) diffuse prima dell’intervento di Gallera

“In Lombardia si torna indietro di 16 anni. Dal 1° aprile infatti, l’accesso ai consultori per le giovani che desiderano la visita ginecologica non sarà più libero e gratuito. Anche le visite post interruzione volontaria di gravidanza e post parto, se effettuate nei consultori, non saranno più esenti da ticket, mentre resteranno gratuite in ospedale.
Questi gli effetti dell’entrata in vigore della delibera numero 6131 con la quale Regione Lombardia aggiorna il tariffario delle prestazioni consultoriali in ambito materno infantile, cancellando le precedenti esenzioni dal ticket.
Le conseguenze di questo grave arretramento rischiano di essere molto serie.

La restrizione all’accesso ai consultori per le giovani, anche minorenni, non solo mette a rischio la scelta di una maternità consapevole ma indebolisce pericolosamente un importante presidio della salute sessuale della popolazione.
Infine, si colpisce ancora una volta l’attività dei consultori con effetti sui soggetti potenzialmente più esposti, cioè le giovani donne, le persone in condizione di fragilità economica e le donne straniere.

Chiediamo che Regione Lombardia ripristini da subito e renda permanenti con una normativa specifica le condizioni dell’accesso libero con gratuità ai consultori da parte delle giovani che desiderano la visita ginecologica e l’esenzione dal pagamento ticket per le visite specialistiche post IVG e post parto nei consultori.

Chiediamo anche che tutte le azioni divulgative dei consultori nelle scuole e nel territorio vengano potenziate, per garantire alle giovani donne la tutela della propria salute riproduttiva e a sostegno di una educazione alla affettività di tutte le giovani generazioni che oggi ne hanno estremo bisogno”.
CGIL Lombardia e Funzione Pubblica CGIL Lombardia
 

“In Lombardia dal 1 aprile le prestazioni gratuite nei consultori lombardi saranno ridotte. Saranno infatti a pagamento le visite ginecologiche per le ragazze negli spazi giovani, così come le visite post partum e quelle post interruzione di gravidanza.

Con una delibera del gennaio scorso la giunta ha revocato un provvedimento del 2012 e modificato così il tariffario dei consultori. E' stata così cancellata la gratuità per alcune prestazioni  erogate  in servizi di prevenzione sperimentali, quali le visite ginecologiche per le ragazze e quelle post partum e post interruzione di gravidanza.

Il provvedimento di fatto disincentiva l'accesso ai consultori per le ragazze, sopratutto le adolescenti, le più fragili e le straniere, che sono la maggioranza delle utenti, mettendone a rischio la salute sessuale e non favorisce percorsi di maternità consapevole. L'obiettivo della Regione sembra essere quello di smantellare i consultori pubblici, come conferma il fatto che le visite post partum e post interruzione di gravidanza restano gratuite negli ospedali. Purtroppo si conferma il fatto che Regione Lombardia ha voluto trasformare i consultori in generici centri per la famiglia e ha deciso di disinvestire in quella che è la loro funzione originaria prioritaria, la prevenzione e la tutela della salute della donna.

Presenterò insieme agli altri colleghi del Pd una mozione urgente per chiedere che sia ripristinata la gratuità delle prestazioni nei consultori”.
Sara Valmaggi
Pd, vicepresidente del Consiglio regionale


29 marzo 2017
© Riproduzione riservata

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