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Lucentis. Tar annulla delibera della Lombardia che limitava la rimborsabilità. Gallera: “Valutiamo il ricorso al Consiglio di Stato”

Per i giudici la delibera “anche se l'equivalenza terapeutica ha la finalità di agevolare l'acquisto di farmaci in concorrenza, il principio non potrebbe essere spinto fino al punto da violare la libertà prescrittiva del medico e il principio di continuità terapeutica”. Per Novartis una sentenza “nell’interesse dei pazienti”, ma Gallera annuncia il possibile ricorso al Consiglio di Stato. LA SENTENZA

02 SET - Novartis ottiene un altro importante riconoscimento delle sue ragioni nell’ambito della lunga e controversa vicenda Lucentis/Avastin. Nelle scorse settimane il Tar della Lombardia ha infatti accolto il ricorso presentato dall’Azienda contro la delibera con la quale la Regione Lombardia poneva forti limiti alla rimborsabilità di Lucentis.
 
Con questa disposizione, del luglio 2019, la Regione Lombardia riduceva in modo sensibile il rimborso delle terapie anti-VGF per il trattamento dei pazienti affetti da degenerazione maculare ponendo Avastin in una condizione di vantaggio rispetto a tutti i farmaci approvati dall’autorità regolatoria europea e italiana per la patologia in questione, tra i quali Lucentis, di Novartis.
 
Per i giudici la delibera “condizionerebbe oggettivamente e pesantemente l'autonomia decisionale del medico in sede prescrittiva” e “anche se l'equivalenza terapeutica ha la finalità di agevolare l'acquisto di farmaci in concorrenza, il principio non potrebbe essere spinto fino al punto da violare la libertà prescrittiva del medico e il principio di continuità terapeutica”.

In una nota Novartis precisa che “per quanto riguarda i costi di Lucentis, l’accordo raggiunto con l'autorità regolatoria permette al Servizio Sanitario Nazionale di avere a disposizione il farmaco a un prezzo equo e sostenibile, lontano dalle cifre che erano circolate sui media e analogo a quello dell’altro farmaco regolarmente approvato per la stessa indicazione terapeutica. La sentenza attuale del TAR rafforza ulteriormente l’evidenza che Novartis ha sempre agito nell’interesse dei pazienti, in particolare per quanto riguarda l’appropriatezza e la sicurezza dei trattamenti, requisiti che rappresentano, in oftalmologia come in ogni area terapeutica, una priorità assoluta per il Gruppo”, conclude l’Azienda.
 
L’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, annuncia però il possibile ricorso al consiglio di Stato contro la sentenza del Tar. “La condotta di Regione Lombardia in relazione ai farmaci contro la maculopatia è stata sempre trasparente, a tutela dei piani terapeutici dei pazienti, e ha generato un risparmio pubblico enorme per il Servizio sanitario nazionale”, afferma in una nota. “In attesa del giudizio di equivalenza dei farmaci da parte di Aifa – spiega l’assessore – Regione Lombardia, sul presupposto assodato della pari valenza terapeutica, ha deciso di rimborsare agli erogatori un prezzo medio a prescindere dal prodotto impiegato per la cura delle maculopatie, senza pregiudicare la salute dei pazienti e salvaguardando i piani terapeutici in essere”.

“Il Tar sembra ritenere necessaria la preventiva dichiarazione di equivalenza – sottolinea Gallera – che ci auguriamo Aifa possa disporre al più presto”.

“Accogliamo con soddisfazione la scelta del Tar – conclude – di respingere la richiesta multimilionaria di risarcimento avanzata dalle multinazionali giudicando la condotta regionale ‘non connotata’ da anti-giuridicità colposa. Contenere i costi Regione Lombardia ha agito con l’obiettivo di contenere i costi senza pregiudicare la salute dei pazienti, come dimostrano le migliaia di interventi eseguiti con piena soddisfazione dei pazienti dall’1 agosto 2019 (data di entrata in vigore delle disposizioni regionali)”.

02 settembre 2020
© Riproduzione riservata

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