Dopo un servizio andato in onda la scorsa settimana a
Le Iene, nel quale l’inviata
Nadia Toffa filmava l’operato della dottoressa
Gabriella Mereu, che diagnostica e cura patologie, anche gravi, con pendoli, medagliette e proverbi popolari, la Fnomceo ha contattato l’Ordine di Cagliari, al quale la Mereu risulta iscritta.
Nel suo sito ufficiale è la stessa Mereu a spiegare il suo 'metodo di cura', la cosiddetta "terapia verbale". "Sono convinta che la medicina e il medico siano solo dei veicoli e che il medico dovrebbe funzionare solo da guida, affinché la guarigione fisica si attui insieme alla consapevolezza e alla evoluzione del paziente. La malattia è un'espressione che non fa altro che rivelare in maniera metaforica un vissuto emozionale che ha portato alla malattia stessa".
Nel servizio de
Le Iene, infatti, Mereu spiegava ad un paziente costretto su una sedia a rotelle di "non credere a queste cose", perché "le paralisi non esistono". Per la dottoressa questi stati fisici, così come le malattie, non sono altro che 'blocchi psicologici' del paziente che si rinchiude nella condizione di "un bambino che vuole essere accudito". Anche di fronte a gravi casi di tumore la dottoressa sminuiva il ruolo di medici e terapie convenzionali, asserendo di poter far guarire i pazienti con il semplice uso di fiori. Il tutto diagnosticando patologie e tempi di guarigione studiando la calligrafia del paziente e utilizzando un pendolo. Sempre il pendolo diventava poi uno strumento utilizzato per comunicare non si sa bene con quale entità, e scegliere la migliore cura (sempre a base di fiori) per i pazienti.
“Il consiglio dell’Ordine ha già deliberato l’apertura di un procedimento disciplinare nei confronti di Gabriella Mereu – ha fatto sapere il presidente dell’Ordine di Cagliari,
Raimondo Ibba -. Il fatto che la dottoressa abbia trasferito in Svizzera la sua residenza allungherà purtroppo i tempi dell’iter ma il procedimento ormai è avviato”.