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Marche. Sindacati mobilitati contro la politica sanitaria della Giunta

Cgil, Cisl e Uil puntano il dito contro la deliberazione legislativa  che “ha accentrato presso l'Asur la contrattazione decentrata” e contro la “svolta unilaterale” della Regione su temi cruciali come l’attivazione delle reti cliniche, i punti nascita e gli ospedali di comunità”. Il 15 gennaio assemblea regionale dei sindacati e delle Rsu del comparto sanità.

08 GEN - Inizierà venerdì 15 gennaio, ad Ancona, con un’assemblea delle Segreterie regionali di Cgil Cisl Uil Confederali, dei Pensionati e di Categoria del Pubblico impiego, “insieme alle circa 150 Rappresentanze Sindacali Unitarie del personale del Comparto Sanità”, la mobilitazione dei sindacati contro le decisioni che la Regione ha adottato sulla sanità a ridosso delle festività natalizie e a favore di “una vera riforma in sanità che garantisca migliori servizi ai cittadini”.

Sotto accusa, spiega una nota diffusa dalla Cisl Marche, c’è in primo luogo la Deliberazione legislativa del 23 dicembre scorso, c”on la quale è stata modificata la legge regionale n. 13/03, accentrando presso l’ASUR la contrattazione decentrata e sottraendo alle RSU elette in Area Vasta la relativa titolarità contrattuale”. Ma al centro delle critiche anche i provvedimenti con i quali, negli stessi giorni, la Giunta regionale e l’Asur hanno impresso “una svolta unilaterale su almeno tre temi cruciali della riorganizzazione sanitaria”, e cioè reti cliniche, punti nascita e ospedali di comunità.

L’attivazione delle reti cliniche (Delibera 1183/15 e Determina 916/15), per i sindacati “comporterà profondi cambiamenti nell’assetto dell’offerta di servizi ospedalieri, a partire dalla riorganizzazione dei Punti Nascita, che a regime saranno ridotti a 7 in tutto il territorio regionale, che delineano assetti organizzativi non in grado di dare equilibrio e sostenibilità agli interventi previsti, senza pregiudicare la qualità dei servizi e le condizioni di lavoro degli operatori”.

Quanto agli ospedali di comunità, “così come descritti dalla Determina 914, presentano differenze significative rispetto a quanto previsto dall’originario progetto di riduzione della frammentazione ospedaliera determinando una incertezza proprio sul ruolo che tali strutture avranno, ed in particolare su quello che i Punti di Primo Intervento Territoriale assumeranno all’interno della rete dell’ emergenza-urgenza. Il rischio è che presso questi presidi non sia sempre possibile garantire l’assistenza notturna, affidata al personale sanitario dei Mezzi di soccorso e che su questa base il progetto di implementazione dei servizi territoriali risulti troppo debole, rispetto alle esigenze espresse dai territori, soprattutto delle aree interne”.

“La Regione – spiega la Cisl nella nota - si era impegnata a presentare ai sindacati entro dicembre una proposta complessiva contenente gli interventi di rafforzamento dei servizi per il 2016, ad iniziare dalle risorse per potenziare i servizi territoriali (contenimento delle liste d’attesa, residenzialità e semi-residenzialità extraospedaliera, nuove case della salute, assistenza domiciliare, prevenzione) e le conseguenti azioni a favore del personale, ma al momento nulla si è visto. Nel frattempo non ha trovato ancora una risoluzione definitiva la questione delle tariffe e del fondo di solidarietà per i servizi residenziali e semi-residenziali, con il rischio di pesanti ricadute in termini di incremento di costi a carico delle famiglie. Su queste e su molte altre criticità restiamo in attesa di risposte, per ottenere le quali abbiamo chiesto un incontro urgente con i Presidenti della Giunta e del Consiglio regionale e della IV Commissione assembleare, accordato per il prossimo lunedì 11 gennaio. Senza risposte convincenti da parte loro, la mobilitazione proseguirà in modo diffuso ed incisivo”.

08 gennaio 2016
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