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Marche. Anaao contro la determina di riorganizzazione della sanità: “Tagliati 130 incarichi di struttura, penalizza i cittadini e i medici”

“Dopo anni di sacrifici, la misura è colma”, afferma il segretario regionale del sindacato Oriano Mercante, che anticipa la decisione di disertare la riunione prevista per il prossimo 13 gennaio nella quale si avvierebbe la trattativa sulla determina 742, di cui l’Anaao chiede invece l’immediato ritiro. Pronti a proclamare lo stato di agitazione “con tutte le iniziative sindacali conseguenti, anche le più dure, mai edite in questa regione”. LA DETERMINA

10 GEN - Anaao Assomed Marche sul piede di guerra dopo che la determina 742 del 31.12.2019 della Direzione regionale Salute, che riguarda l’adeguamento dell’assetto organizzativo dell’Asur, “ha tagliato 130 incarichi di struttura”. Il grido di allarme lo lancia il segretario regionale Oriano Mercante che anticipa la decisione di disertare la riunione prevista per il prossimo 13 gennaio nella quale si avvierebbe la trattativa sulla determina 742 di cui si chiede invece l’immediato ritiro e non il semplice dilazionamento, e proclama l’agitazione considerandola un nuovo attacco alla sanità pubblica marchigiana.
 
“La misura è veramente colma” – tuona Mercante. “Ormai è chiaro che si intenda penalizzare la sanità pubblica e si intendano penalizzare i medici ospedalieri demotivandoli e riducendone le prospettive di carriera”. “Dopo le ripetute richieste di soccorso dei colleghi retrocessi nella carriera dopo anni di sacrifici - aggiunge Mercante - con comportamenti clamorosamente non equi e difformi da situazione a situazione, il nostro sindacato non intende ulteriormente accettare questo progressivo degrado delle condizioni lavorative”.

Inoltre Anaao Marche denuncia una burocratizzazione sempre più crescente dell’attività mediche e spaventosi ritardi nella corresponsione degli emolumenti dovuti. “Con queste prospettive è ovvio che sempre più colleghi scelgano la sanità privata accreditata presso il SSN certamente più attrattiva e remunerativa” – insiste Mercante che considera “inaccettabile” questo ulteriore taglio di strutture complesse e dipartimentali in tutte le aziende sanitarie che riguarda ASUR e Azienda Ospedali Riuniti, ma non sono esenti nemmeno Marche Nord e INRCA, oltre alla già denunciata situazione dell’ARPAM.

Nel 2017 la determina 361 prevedeva per la quota sanitaria 350 strutture complesse e 509 strutture semplici o dipartimentali. “In due anni la scelta di tagliare 130 strutture di cui 73 complesse e 57 semplici è, a nostro avviso, una pervicace opera di minamento della sanità pubblica marchigiana e di peggioramento delle condizioni di lavoro degli operatori sanitari, specie medici”.

Alla cronica carenza di specialisti alla quale si sta cercando di mettere mano con soluzioni tampone sta seguendo, secondo l’Anaao, una tendenza “pericolosa”. “E’ logico immaginare che i medici parteciperanno sempre meno ai concorsi pubblici depauperando di conoscenza il SSN e consentendo alla Sanità Privata di rimontare (e presto raggiungere) il livello di assistenza e qualità nel servizio offerto dalla sanità pubblica con la differenza che curarsi sarà sempre più ad appannaggio solo di chi può permetterselo e quindi per nulla solidale”.
 
“Verrebbe quasi da pensare che una regia occulta orienti i comportamenti dei Direttori Generali per danneggiare ulteriormente i medici del sistema sanitario regionale e favorire così la sanità privata” - insiste. “E non vi è differenza che al vertice delle aziende vi siano medici o amministrativi: il comportamento è uniforme, con l’aggravante per i direttori medici che sanno quello che fanno” – conclude Mercante. Se la segreteria regionale di Anaao Assomed Marche non intende tacere, altrettanto ferma è la posizione di Leo Mencarelli segretario ASUR Marche che chiosa: “La situazione è sempre più grave a causa delle scelte della parte pubblica”. “La determina 742 con la riduzione delle strutture gestionali, opera un supposto ragionamento ragionieristico teso a risparmiare risorse, non risolve le criticità già evidenziate, non riuscendo a comprendersi il reale significato di alcune scelte organizzative che invece di migliorare la situazione la peggiorano. A ciò si aggiunge la assoluta mancanza di condivisione di tali scelte con i medici e le loro associazioni sindacali che conoscono molto bene pregi e difetti delle gestioni attuali, lo spostamento d'autorità di medici da un ospedale all'altro anche distante, come fossero pacchi postali”.

Ferma anche la posizione di Daniele Fumelli, segretario per l’Azienda Ospedali Riuniti: “E' molto grave la perdita di 4 unità operative complesse, sia in ambito ospedaliero che universitario, strutture che non hanno copioni o equivalenti nella nostra regione ma anche la definitiva scomparsa di strutture semplici dipartimentali già espressione di precedenti depotenziamenti come la ginecologia ospedaliera con una grande tradizione alle spalle”. “Il tutto poi – insiste Fumelli - alla vigilia di giornate di festa a dimostrare l’assenza di alcun interesse per un eventuale confronto con le rappresentanze dei professionisti che compongono l’azienda”.

Il 17 gennaio è stato indetto un Consiglio Regionale dell’Anaao nel quale verrà discussa la proposta dei segretari aziendali di indire lo stato di agitazione delle categorie con tutte le iniziative sindacali conseguenti, “anche le più dure, mai edite in questa regione, se non saranno immediatamente ritirati gli atti di ASUR, Ospedali Riuniti di Torrette, Marche Nord e INRCA che riducono le strutture gestionali e non si procederà alla immediata regolarizzazione di tutti gli arretrati dovuti".

10 gennaio 2020
© Riproduzione riservata

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