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Punto nascita Isernia. Frattura: “Chiesto al Ministero più tempo per raggiungere lo standard dei 500 parti l’anno”

Nella struttura sono state avviate una serie di iniziative per incrementare i parti fisiologici, così da rispettare anche i parametri indicati per i parti cesarei, oltre che per i volumi. Ma “per verificare e valutare effetti ed esiti, considerata anche la naturale durata di una gravidanza, occorre tempo”, spiega il presidente. La Regione ha proposto al ministero la scadenza il 31 dicembre 2018.

05 DIC - “Per il decreto ministeriale 70, un punto nascite deve registrare almeno 500 parti l’anno, l’obiettivo che vogliamo raggiungere per il reparto dell’ospedale di Isernia: stiamo lavorando. Nei giorni scorsi abbiamo rappresentato al Ministero della salute la necessità di posticipare di un anno la data di valutazione ultima del punto nascite del Veneziale”. A comunicarlo, in una nota, il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, commissario ad acta per la sanità.

“Al Ministero – spiega Frattura –, abbiamo illustrato tutte le attività che abbiamo previsto per incrementare i parti fisiologici, così da rispettare anche i parametri indicati per i parti cesarei, oltre che per i volumi. Va da sé che per verificare e valutare effetti ed esiti, considerata anche la naturale durata di una gravidanza, occorre tempo, per questo abbiamo indicato come termine ultimo la data del 31 dicembre 2018, visto che il nostro Programma operativo è stato approvato lo scorso agosto”.

“Già da un anno – fa presente il presidente Frattura –, con la nostra Direzione generale della salute, particolarmente vicina all’associazione delle mamme, abbiamo pianificato assieme ai ginecologici e alle ostetriche di Isernia, tutta una serie di attività tese al miglioramento delle condizioni in cui si opera all’interno dell’ospedale. Con i medici, gli operatori sanitari e le associazioni delle mamme di Isernia abbiamo predisposto corsi di preparazione al parto, di allattamento naturale, stiamo preparando il protocollo che riguarda il puerperio, ossia le modalità con cui le ostetriche assistono le donne a casa dopo il parto. In questo progetto ci sostengono risorse e professionalità anche esterne, riferimento nell’Organizzazione mondiale della sanità, come Patrizia Proietti”.

“Interventi così strutturati e mirati, in un percorso di collaborazione e riqualificazione, creeranno le condizioni non solo per salvare il punto nascite ma per renderlo un luogo di riferimento per tutte le donne della provincia di Isernia”, conclude Frattura.

05 dicembre 2016
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