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Omceo di Campobasso. Assicurata tutela legale per gli operatori vittime di violenza

Nonostante l’Ordine dei medici abbia formalmente richiamato l’attenzione della dirigenza aziendale e regionale sul fenomeno della sicurezza degli operatori, perdurano le criticità. Da qui la decisione di assicurare agli iscritti tutela giurisdizionale facendosi integralmente carico dei relativi oneri

29 GEN - “Registrato il perdurare delle criticità logistiche negli ambulatori e l’assenza di presidi che migliorino la sicurezza all’interno degli ospedali, nell’intento di essere realmente vicini, al di là delle dichiarazioni di solidarietà, ai colleghi vittime di aggressioni, il Consiglio dell’Omceo di Campobasso ha deliberato all’unanimità di assicurare agli iscritti che dovessero esserne oggetto la più ampia tutela giurisdizionale facendosi integralmente carico, acquisita la disponibilità del proprio legale avv. Mariano Morgese, dei relativi oneri e li affiancherà in giudizio costituendosi parte civile, auspicando che si concluda a breve la discussione in Parlamento del Disegno di Legge sulla violenza contro gli operatori sanitari.
 

È quanto ha comunicato il Presidente Omceo di Campobasso Carolina De Vincenzo che ha ricordato come l’Ordine dei medici di Campobasso si sia da tempo e in più occasioni, mossa per sensibilizzare le istituzioni regionali e aziendali sul tema.
 
“Con grande amarezza – ha sottolineato – questo Ordine denuncia la presenza sul territorio regionale di luoghi di lavoro non sicuri per i professionisti sanitari, spesso vittime di ingiustificabili violenze nello svolgimento del delicato lavoro di assicurare e tutelare la Salute della collettività, pur in carenza di risorse e riorganizzazione regionale. Abbiamo formalmente richiamato l’attenzione della dirigenza aziendale e regionale sul fenomeno, chiedendo, alla luce degli obblighi di tutela del personale gravanti sulle Aziende sanitarie e delle ripetute raccomandazioni ministeriali emanate in tema di sicurezza negli ambienti di lavoro, di attuare misure efficaci di prevenzione e protezione degli operatori, fornendo una mappa delle sedi di Guardia medica meno sicure e prospettando soluzioni percorribili in tempi brevi quali video-sorveglianza e allarmi sonori, laddove non fosse attuabile l’immediato trasferimento di sede nelle Case di riposo o nei presidi del 118”.
 
Ma poco è cambiato. Da qui la decisione di assicurare agli iscritti la tutela giurisdizionale in caso di aggressioni.
 

29 gennaio 2020
© Riproduzione riservata

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