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Bolzano. Azienda sanitaria contro Nursing up: “I numeri su cui si basa lo sciopero non reggono”

La direttrice tecnico-assistenziale dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige ha preso posizione contro lo sciopero degli infermieri indetto dal Nursing-up: “Le affermazioni false ed il tentativo di creare insicurezze non portano giovamento a nessuno. Dovremmo cercare di essere tutti quanti costruttivi e collaborativi”

13 APR - I numeri riportati dal sindacato degli infermieri Nursing-up non reggono.

Così la direttrice tecnico-assistenziale dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige Marianne Siller prende posizione contro lo sciopero dichiarato in tutta Italia dal sindacato degli infermieri Nursing-up.

“Non corrisponde a verità che i posti di lavoro resi vacanti a seguito dei pensionamenti non verranno occupati. Inoltre, non è vero che la provincia di Bolzano e l’Azienda sanitaria dell'Alto Adige cercano di risparmiare nel settore dell'assistenza. Al contrario: nel 2016 sono stati approvati 120 nuovi posti di lavoro nell’ambito tecnico-assistenziale e nel 2017 altri 130. Si tratta di un totale di 250 assunzioni aggiuntive all’interno dell’Azienda; oltre la metà di tali posizioni lavorative è già stata assegnata. Nel resto d’Italia non esiste un’Azienda sanitaria che possa vantare un tale aumento di pianta organica”, precisa Siller.

Nelle prossime settimane, ha spiegato, sarà inoltre calcolato il fabbisogno di personale. Nell’Azienda sanitaria lavorano 3.675 infermieri ed infermiere per un equivalente di 2.730 posti a tempo pieno. Se in determinati reparti si rendesse necessario un adeguamento del personale, ciò verrà fatto. Allo stesso tempo, il personale deve essere collocato secondo le rispettive competenze e seguendo criteri oggettivi.

“A causa dell'alto turnover (gravidanze, trasferimenti, lavoro part-time, ecc.), a volte possono emergere delle difficoltà nell’occupare immediatamente i singoli posti di lavoro rimasti scoperti”, prosegue Siller. “Altre volte è invece difficile trovare subito infermieri disponibili sul mercato del lavoro; in tutta Europa si riscontra la carenza di professionisti qualificati. Per rimuovere una simile lacuna abbiamo però già fatto molto nel settore del reclutamento di personale. Ed ora vediamo i primi risultati. Attualmente è in atto un concorso pubblico per infermieri. Secondo la ripartizione Personale vi stanno prendendo parte non meno di 500 infermieri/e bilingui”, ha precisato Siller, che ha ribattuto, una per una, alle critiche del sindacato: il Pronto Soccorso di Vipiteno non deve, come affermato, lavorare con 5 infermieri invece di 8 (in questa unità, che accorpa anche l’ambulatorio di chirurgia, sono impiegati infermieri equivalenti a 10,75 posti a tempo pieno); presso la Pediatria di Bolzano non mancano 7 infermieri su 13, ma vi lavorano ben 48,5 infermieri dei 49 previsti.
 
“Ciò solleva la questione rispetto ad informazioni deliberatamente non vere”, ha precisato Marianne Siller. “Siamo convinti che a lungo termine le affermazioni false ed il tentativo di creare insicurezze non portino giovamento a nessuno. Sia negli ospedali che sul territorio le nostre infermiere ed i nostri infermieri lavorano ogni giorno e con grande impegno per le/i pazienti. La popolazione dovrebbe essere sicura di potersi fidare ed affidare a noi. Con le critiche fini a sé stesse non possiamo pensare di arrivare ad ottenere tale fiducia”.

Per quanto riguarda le prossime trattative contrattuali, la Siller ha osservato: “Posso capire che sia necessario migliorare il contratto di base perché constatiamo quanto possa essere aumentato il carico di lavoro ed anche che le specializzazioni dovrebbero essere meglio riconosciute. Ma non dobbiamo dimenticare che le collaboratrici ed i collaboratori ricevono già adesso un grande supporto nel completare le diverse specializzazioni, basti pensare alle 150 ore di congedo per studio o al rimborso delle tasse d’iscrizione, ed altro. Nella nostra Azienda la formazione è una priorità. Spendiamo milioni di euro per le tasse d’iscrizione, riconoscendo anche le ore di lavoro, rimborsando le spese di viaggio ed i pasti. Anche a nord del Brennero ci sono pochissime aziende con tali requisiti. Ed infine ancora un’osservazione: in Alto Adige è in vigore un nostro contratto collettivo, con le nostre regole e nelle trattative affrontiamo le nostre sfide. Dovremmo cercare di essere tutti quanti costruttivi e collaborativi”. 

13 aprile 2018
© Riproduzione riservata

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