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Ilva. “Tutela della salute resti obiettivo primario di qualsiasi tavolo di discussione”, il monito dei medici di Taranto


“Il diritto alla salute dei tarantini sembra essere passato in secondo piano rispetto alla volontà di voler produrre a qualsiasi costo”. Mentre a Roma si discute del futuro dell’acciaieria, dalla città pugliese arriva un documento stilato da un gruppo di giovani medici e presentato alla stampa alla presenza del presidente dell’Omceo Nume e della Fnomceo

24 NOV - “Abbiamo il dovere di difendere la salute dei cittadini non soltanto, come facciamo quotidianamente, portando la nostra opera professionale nella prevenzione e nella cura, ma anche esigendo che l’enorme problema sanitario di Taranto sia il punto cruciale di qualsiasi tavolo di discussione, e che si prendano senza indugi adeguati provvedimenti per la tutela dei diritti fondamentali dei cittadini, superando la visione dicotomica tra lavoro e vita, una vita che sia esente da rischi inaccettabili per i cittadini e per i lavoratori. Se manca la salute, non c’è lavoro, non c’è futuro”.
 
A sostenerlo sono i Giovani Medici dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Tarantoche ieri mattina, nella sede dello stesso Ordine, hanno tenuto una conferenza stampa per esprimere dal punto di vista sanitario la loro posizione in merito alla vicenda Ilva.
 
All’incontro con i giornalisti hanno preso parte il presidente dell’Ordine Cosimo Nume, la pediatra Annamaria Moschetti, presidente della Commissione Ambiente dell’Ordine di Taranto, i giovani dottori Francesca Baldi e Roberto Bellacicco.
 
Per l’occasione è giunto a Taranto il dottor Emanuele Vinci, presidente della Commissione Ambiente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri.
 
Nel corso dell’incontro ha preso la parola anche il dottor Valerio Cecinati, primario di Pediatria all’ospedale Santissima Annunziata.
 
Nel corso dell’incontro è stato presentato un documento stilato da Francesca Baldi insieme ai colleghi Bellacicco, Antonella Minei, Giorgia Fiore, Serena Bianco, Danila Corlianò, Francesco Pasquali, Lucia Verzillo ed Alessio Marinelli, ha affermato:
 
 “La qualità della vita della popolazione tarantina e della sua  provincia – ha detto Francesca Baldi - è stata irrimediabilmente compromessa in cambio di una precaria sicurezza economica dei lavoratori ma soprattutto degli interessi nazionali. Secondo la Costituzione dell'OMS, la salute è definita come “uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale” e non semplicemente assenza di malattie o infermità. Questa per la popolazione tarantina è la definizione di ciò che le viene negato. È superfluo ribadire come e quando venga a mancare il benessere fisico, ma vale la pena ricordare ancora una volta come, per diverse cause, vengano a mancare anche il benessere mentale e sociale in un sito in cui non solo ci si ammala, ma si ha anche costantemente paura di ammalarsi, in cui sono compromessi anche il diritto al lavoro e all’istruzione, privando i cittadini di una vita dignitosa”.
 
“Le sostanze provenienti dalle fonti inquinanti, come i metalli pesanti e i composti organici, - ha aggiunto Roberto Bellacicco - è possibile abbiano un ruolo nei disturbi del neuro sviluppo già osservati nei bambini tarantini che vivono a ridosso dell’area industriale e questo potrebbe minare pericolosamente le potenzialità  dei  nostri bambini. Questo vuol dire impoverire e limitare il futuro di chi cresce in questo territorio. La sanità tarantina e pugliese, fortemente impegnata nella cura delle patologie legate all’inquinamento, sostiene costi enormi che potrebbero essere evitati e drasticamente ridotti, in un momento di razionalizzazione delle risorse disponibili. L’ex ILVA non è una fabbrica collocata in un deserto. Intorno ad essa c’è  una città di quasi 200.000 abitanti che al pari degli altri cittadini italiani possiedono dei diritti costituzionalmente garantiti e non negoziabili”.
 
 “La presa di posizione dei Giovani medici, dopo il Position Paper sull’Ilva redatto dall’Ordine nel giugno scorso – ha spiegato il presidente dell’Omceo di Taranto Cosimo Nume - è addirittura più importante, perché essi rappresentano il futuro della professione medica. In queste ore si parla di risarcire la comunità jonica, cercando di evitare i viaggi della speranza. In realtà, ai cittadini di Taranto deve essere garantito il diritto a non ammalarsi, non solo quello a curarsi. Quindi, il diritto alla prevenzione primaria”.
 
Per la pediatra Annamaria Moschetti, “l’impegno dei decisori deve essere rivolto non più tanto al contrasto delle patologie del secolo scorso, morbillo influenza etc., in cui siamo già attrezzati, poiché la vera sfida è quella di combattere le patologie correlate agli inquinanti ambientali”.
 
“La mia presenza oggi a Taranto - ha detto il rappresentante di Fnomceo Emanuele Vinci - testimonia il sostegno della federazione nella difesa dei diritti, primo fra tutti quello alla salute, che se violati a Taranto finiscono per essere irrimediabilmente  messi in discussione nel resto del Paese”.
 
E infine una domanda-appello lanciati al termine dell’0incontro con la stampa da Valerio Cecinati: “Quale la priorità se non la salvaguardia e la cura dei bambini?”.

24 novembre 2019
© Riproduzione riservata

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