Covid. Altri 500 medici assegnati alle Assl della Sardegna, rafforzati i servizi territoriali

Covid. Altri 500 medici assegnati alle Assl della Sardegna, rafforzati i servizi territoriali

Covid. Altri 500 medici assegnati alle Assl della Sardegna, rafforzati i servizi territoriali
“Stiamo procedendo a rafforzare il Ssr sul fronte dei servizi territoriali e ospedalieri. Inoltre stiamo potenziando le Usca e i Servizi di Igiene pubblica, per aumentare la nostra capacità di tracciamento del virus e l’assistenza ai pazienti sintomatici in isolamento domiciliare”. Un aspetto che, “ci consentirà di rendere più efficiente e puntuale la comunicazione tra sistema sanitario e territorio”. Così Nieddu.

Sono 500 i Medici per i quali la Regione Sardegna ha previsto incarichi nei servizi e ospedali. Dall’inizio dell'emergenza sono stati assunti nel Sistema sanitario sardo circa un migliaio di operatori.

È quanto emerso nella riunione della Conferenza permanente Regione-Enti locali, alla quale hanno partecipato gli assessori regionali degli Enti locali, Quirico Sanna, della Sanità, Mario Nieddu, e della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, e i rappresentanti di Anci Sardegna e del Consiglio delle Autonomie locali.

Un appuntamento che diventerà settimanale (ogni martedì) per fare il punto della situazione e dare ai sindaci la massima informazione sull’andamento della pandemia nell’Isola.

“Stiamo procedendo a rafforzare il nostro sistema sanitario sul fronte dei servizi territoriali e ospedalieri – ha detto l’assessore Nieddu -. Inoltre stiamo potenziando le Unità speciali di continuità assistenziale e i Servizi di Igiene pubblica, per aumentare la nostra capacità di tracciamento del virus e l’assistenza ai pazienti sintomatici in isolamento domiciliare”.

Un aspetto che, “tra le altre cose, ci consentirà di rendere più efficiente e puntuale la comunicazione tra sistema sanitario e territorio, messa in sofferenza dalla crescita dei contagi”.

Secondo l’assessore Sanna, “serve senso di responsabilità, questo non è il momento dello scontro politico ma di una guerra contro il virus, da combattere tutti insieme. Non ci saranno decisioni calate dall'alto ma scelte precise da portare avanti grazie al contributo di tutte le parti”.

25 Novembre 2020

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