La Regione rafforza i centri per il trattamento dell’Epatite C

La Regione rafforza i centri per il trattamento dell’Epatite C

La Regione rafforza i centri per il trattamento dell’Epatite C
Resta l’incognita dell’alto costo dei farmaci. Saitta ha incontrato i vertici dell’Aifa per trovare delle soluzioni. “L’obiettivo che ci poniamo è di riuscire a curare gradualmente tutti i malati di Epatite C. Un piano che però potrà diventare concreto soltanto se il prezzo dei farmaci diminuirà”.

Il Piemonte rafforzerà il ruolo dei centri per il trattamento dell’Epatite C, aumentandone il numero e migliorandone l’integrazione, nell’ottica dell’estensione della rimborsabilità dei medicinali ad una fascia più ampia di malati, come è allo studio a livello nazionale da parte dell’Aifa, l’Agenzia per il farmaco. Lo annuncia una nota della Regione.

“L’obiettivo che ci poniamo è di riuscire a curare gradualmente tutti i malati di Epatite C. Un piano che però potrà diventare concreto soltanto se il prezzo dei farmaci diminuirà”, ha detto l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta al termine dell’incontro avuto ieri dai tecnici dell’assessorato con i responsabili dei centri regionali autorizzati al trattamento e con l’associazione dei malati.

Nel corso della riunione è emerso come le liste d’attesa per la cura dei pazienti nei 12 centri autorizzati in Piemonte siano prossime a esaurirsi. I malati presi in carico, tutti negli stadi più avanzati della patologia, sono oltre 4mila ed entro pochi mesi tutti i casi più gravi verranno trattati.

“Come coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni – ha spiegato Saitta – ho incontrato nei giorni scorsi i vertici dell’Aifa, che stanno portando avanti una trattativa con le aziende per la riduzione del prezzo dei farmaci. Noi intendiamo curare tutti i malati di Epatite C e credo che quella di ridurre il costo sia l’unica strada percorribile, perché le risorse che ci sono state date non sono sufficienti. L’alternativa è che, come sta già accadendo, sempre più pazienti vadano all’estero e in particolare in India ad acquistare i farmaci”.

17 Febbraio 2017

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