Valle d’Aosta. Il presidente Lavevaz si è dimesso 

Valle d’Aosta. Il presidente Lavevaz si è dimesso 

Valle d’Aosta. Il presidente Lavevaz si è dimesso 
La Giunta resta in carica per l’ordinaria amministrazione e sarà guidata dal vice presidente Bertschy. I consiglieri regionali hanno ora 60 giorni di tempo per formare una nuova maggioranza in grado di sostenere un Governo, altrimenti si torna al voto. “Ho lavorato per allontanare dal Consiglio le frizioni politiche. Prendo atto che il mandato non può essere realizzato a causa delle distanze che devono essere chiarite e affrontate…”.

Il presidente della Regione Valle d’Aosta, Erik Lavevaz, ha rassegnato le dimissioni.

La rinuncia all’incarico è stata formalizzata alla presidenza del Consiglio Valle.

La Giunta resta in carica per l’ordinaria amministrazione e sarà guidata dal vice presidente della Regione, Luigi Bertschy. I consiglieri regionali hanno ora 60 giorni di tempo per formare una nuova maggioranza in grado di sostenere un Governo altrimenti si torna al voto.

“Ho lavorato, per quanto possibile, per allontanare dal Consiglio regionale le frizioni politiche di questi ultimi mesi, dando centralità ai movimenti che hanno portato i loro eletti all’interno dell’Assemblea. Prendo atto che il mandato che avevo ricevuto dalle forze politiche, quello di rafforzare la maggioranza regionale che si è formata dopo le elezioni, non può essere realizzato a causa delle distanze che devono essere chiarite e affrontate. Queste tensioni, oggi, rischiano di ostacolare l’azione amministrativa che abbiamo portato avanti finora. Mi dimetto quindi con l’auspicio che questo gesto possa facilitare il confronto tra le forze politiche e portare ad una più rapida ricomposizione del quadro generale, fino alla formazione di una nuova maggioranza pienamente attiva”.

È quanto Lavevaz – che aveva annunciato le dimissioni la scorsa settimana – scrive nella lettera inviata al Consiglio Valle. “In due anni la squadra di Governo ha portato in Consiglio una lunga serie di iniziative – aggiunge – che hanno ribadito la centralità dell’Assemblea e del suo dibattito. Rivendico quanto fatto in tutta questa esperienza, in un periodo non semplice: un lavoro collettivo, iniziato con entusiasmo e con la consapevolezza dei limiti di ognuno di noi. Rimango convinto che il confronto e il dialogo, nel rispetto reciproco, siano essenziali per l’azione politica; allo stesso tempo, sono certo che la Valle d’Aosta potrà affrontare le sfide contemporanee solo se sapremo non appiattirci su logiche centraliste, e dare un senso al nostro particolarismo e alle nostre prerogative di autogoverno”.

24 Gennaio 2023

© Riproduzione riservata

Via libera dalla Stato Regioni ai fondi per piattaforma liste d’attesa. Rinvio per Piano salute mentale e campagna per la salute riproduttiva
Via libera dalla Stato Regioni ai fondi per piattaforma liste d’attesa. Rinvio per Piano salute mentale e campagna per la salute riproduttiva

Dal programma sangue 2025 al finanziamento alle Regioni per la realizzazione dell’infrastruttura per la Piattaforma liste d’attesa, fino ai criteri per definire le Regioni benchmark per la definizione dei fabbisogni...

Piano sanitario nazionale. Monni (Toscana): “Va aggiornato, serve integrazione”
Piano sanitario nazionale. Monni (Toscana): “Va aggiornato, serve integrazione”

Il nuovo piano sanitario nazionale? Che sia “sempre più integrato: un’integrazione vera tra sanitario e socio-sanitario” per l’assessore al diritto alla salute e alle politiche sociali della Toscana, Monia Monni....

Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”
Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”

Arrivano le osservazioni delle Regioni sul ddl Delega al Governo in materia di professioni sanitarie e disposizioni relative alla responsabilità professionale". E non mancano le critiche e preoccupazioni su alcuni...

Tumore del retto. Studio italiano ‘NO-CUT’ dimostra che un paziente su quattro può guarire senza chirurgia
Tumore del retto. Studio italiano ‘NO-CUT’ dimostra che un paziente su quattro può guarire senza chirurgia

Una rivoluzione significativa sta cambiando la gestione del carcinoma del retto. Sono appena stati pubblicati sulla rivista scientifica The Lancet Oncology i risultati dello studio clinico NO-CUT, coordinato da ricercatori...