Veneto. Bustarelle a primario per saltare liste d’attesa. Zaia attiva ispezione “severa e rigorosa”

Veneto. Bustarelle a primario per saltare liste d’attesa. Zaia attiva ispezione “severa e rigorosa”

Veneto. Bustarelle a primario per saltare liste d’attesa. Zaia attiva ispezione “severa e rigorosa”
Lo scandalo parte da un servizio della trasmissione Petrolio su RaiUno. La giornalista, attraverso telecamere nascoste, ha filmato una conversazione con un primario. Dopo aver chiesto un appuntamento per un intervento di chiusura delle tube, il medico le avrebbe proposto di saltare la lista d'attesa in cambio di una bustarella da 2mila euro. Per il presidente della Regione: "Una mela marcia, va punita".

Sanità veneta nella bufera. Un servizio televisivo andato in onda su "Petrolio" di RaiUno ha gettato pesanti ombre sui reparti di Ginecologia e ostetricia. La giornalista, attraverso telecamere nascoste, ha filmato la conversazione tra lei e un primario veneto. Dopo aver chiesto un appuntamento per un intervento di chiusura delle tube, il medico le avrebbe proposto di saltare la lista d'attesa in cambio di una bustarella da 2mila euro. 
 
Il Presidente della Regione, Luca Zaia, ha dato mandato al servizio ispettivo dell’Azienda Zero di attivare un’indagine amministrativa interna in relazione a due episodi a danno di pazienti avvenuti in presidi sanitari del Veneto. Gli ispettori regionali saranno un dirigente medico, un dirigente esperto in organizzazione e gestione delle liste d’attesa, un esperto amministrativo di contrattualistica del lavoro.
 
Come chiesto dal Governatore, il loro compito sarà quello di “effettuare severe rigorose verifiche” sul funzionamento del sistema di prenotazione e sul rispetto della delibera della Giunta regionale del 2013 con la quale si disponeva il divieto di svolgere attività intramoenia allargata. Si tratterà di un complesso lavoro “incrociato”, che interesserà a tappeto tutte le strutture sanitarie pubbliche e private-convenzionate del Veneto.
 
Le verifiche partiranno dall’attività dell’Azienda Ospedaliera coinvolta e di tutte le Ullss della regione per appurare se dipendenti del sistema pubblico, o universitari, abbiano rispettato quanto disposto dalla delibera regionale del 2013. Verrà anche svolto un controllo su tutte le strutture sanitarie private-accreditate per verificare se, quando e con che modalità dipendenti pubblici o universitari vi abbiano prestato la loro opera.

15 Gennaio 2018

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