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Peste Suina. Accolto emendamento dei deputati PD, risoluzione approvata in commissione Agricoltura

di  Elisabetta Caredda

Voto unanime sulla risoluzione Bruzzone relativa alle iniziative per l'eradicazione della PSA dal territorio nazionale, compresa la Sardegna. Per i deputati sardi Lai e Vaccari (PD) “ora è fondamentale l’azione congiunta della Regione Sardegna e del Governo mirata a richiedere alla Commissione Europea, una volta per tutte, la rimozione delle zone di restrizione ancora in essere, riconoscendo chiusa la lunga storia della peste suina nell’Isola”.  LA RISOLUZIONE

27 LUG - Definitivamente approvata la risoluzione Bruzzone 7-00084 (conclusiva 8-00016) sulle iniziative per l'eradicazione della peste suina africana dal territorio nazionale, presentata nel mese di aprile scorso, con l’emendamento PD del deputato sardo Silvio Lai e del capogruppo PD in commissione Agricoltura Stefano Vaccari, che prevede l’impegno del Governo diretto ‘a profondere ogni sforzo affinché la Commissione europea riconosca pienamente e senza ulteriori ritardi l'avvenuta eradicazione della PSA dalla Sardegna, considerato che già dal 2019 non sono ulteriormente riscontrabili evidenze in merito alla sussistenza di virus vivi, ma solo di anticorpi’.

“Finalità dell’emendamento redatto col collega Vaccari – spiega Silvio Lai contattando Quotidiano Sanità – è quella di rafforzare e indirizzare il lavoro dedito all’eradicazione della PSA del commissario nazionale che ne segue le fasi, così come dei competenti ministeri dell’agricoltura e della sanità. La condivisione in commissione agricoltura anche di questo punto (lettera n della risoluzione) che abbiamo fatto riprendere nella risoluzione discussa rappresenta un passo in avanti significativo perché con il voto unanime del parlamentino mette tutti d’accordo sul fatto che l’eradicazione della PSA in Sardegna sia effettivamente avvenuta e va mantenuta e difesa. Ricordo che il piano di eradicazione della nostra isola viene considerato un modello di riferimento nella lotta alla peste suina, richiamato anche nel piano di eradicazione delle Regioni e di quello nazionale”.

“Ora è la Regione che deve fare la sua parte – tuona Lai -. La forte condivisione della commissione agricoltura sulla risoluzione deve poter trovare ora concretezza in un’azione congiunta tra Governo e Regione; la Giunta Regionale sarda è quindi richiamata ad assumere iniziative coerenti con la dichiarazione espressa dal parlamentino per superare l’attuale divisione del territorio regionale e consentire l’attesa mobilitazione globale dei prodotti. Si tratta di un dato rilevante per la Sardegna se confrontato con la diffusione della malattia che sta colpendo in modo significativo diverse regioni italiane, che sino ad oggi sembravano quasi indenni.”

“La Sardegna non rimarrà sola – aggiunge Stefano Vaccari -. Il commissario straordinario per la PSA ha la responsabilità nel proprio ruolo di coordinare i servizi veterinari delle Asl competenti per territorio, quindi le strutture sanitarie pubbliche, le strutture amministrative e tecniche regionali nonché gli enti territorialmente competenti. Ad esso è affidato il compito di verificare la regolarità dell'abbattimento degli animali infetti e dello smaltimento delle carcasse di suini, compresa la verifica delle procedure di disinfezione svolte sotto il controllo della stessa Asl competente. In proposito ricordo che il ministero della Salute ha adottato il piano nazionale di sorveglianza della Psa, approvato e cofinanziato dalla Commissione europea per il 2023, con l'obiettivo di proteggere il patrimonio suinicolo nazionale dal virus Psa nelle zone libere e limitarne la diffusione sui territori infetti, nell’auspicio di ridurre le aree di circolazione del virus”.

“Ecco fondamentale l’azione congiunta e coerente della Regione Sardegna e del Governo – concludono evidenziando Lai e Vaccari – mirata a richiedere alla Commissione Europea, una volta per tutte, la rimozione delle zone di restrizione ancora in essere riconoscendo chiusa la lunga storia della peste suina in Sardegna. D’altro canto, la Regione è tenuta a rispettare il nuovo piano nazionale e deve poter non tollerare più comportamenti “buonisti” illegali (es. sul pascolo brado) che possano far riprecipitare l’isola nel baratro di un sistema produttivo che lo ha visto bloccare in toto per decenni. Soltanto a queste condizioni e con una presa di posizione chiara della Regione, la Commissione Europea non avrà più scuse per adeguarsi alla richiesta del Governo Italiano. Per questo tocca ora alla Regione uscire dall’ambiguità e fare il suo dovere”.

Elisabetta Caredda

27 luglio 2023
© Riproduzione riservata

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