Ad oggi, non sono stati segnalati casi di poliomielite umana e l’Europa continua ad essere libera dalla polio, ma questi risultati richiedono una maggiore vigilanza. Tra settembre e dicembre 2024, infatti, quattro paesi dell’Ue/See (Finlandia, Germania, Polonia, Spagna) e del Regno Unito hanno segnalato rilevamenti di poliovirus di tipo 2 derivato dal vaccino (cVDPV2) in campioni di acque reflue. Questa è la prima volta che cVDPV2 viene rilevato nei paesi europei dalla sorveglianza ambientale. Le analisi di laboratorio indicano probabilmente che il virus è stato introdotto ripetutamente da un’area sconosciuta in cui quella specifica forma del virus è ancora in circolazione.
Questo il quadro tracciato dall’Ecdc, secondo il quale eueste recenti importazioni possono rappresentare una minaccia per la salute pubblica e dovrebbero essere monitorate attentamente secondo una valutazione rapida dei rischi pubblicata.
“L’Europa è libera dalla polio da più di 20 anni. Dobbiamo rimanere vigili, mantenere alti tassi di vaccinazione e colmare eventuali lacune vaccinali esistenti per prevenire la ricomparsa di questa grave malattia”, ha dichiarato Pamela Rendi-Wagner, direttrice dell’Ecdc.
Il poliovirus è altamente infettivo e può essere trasmesso facilmente e silenziosamente in vaste aree geografiche. Pertanto, mentre l’Europa continua a rimanere libera dalla polio, è fondamentale mantenere un’adeguata immunità indotta dal vaccino. La poliomielite è una malattia potenzialmente debilitante e non è disponibile alcuna terapia specifica contro il virus. La vaccinazione è l’unico metodo efficace per proteggersi dalla malattia grave causata dal poliovirus.
Quadro vaccinale eterogeneo. Sebbene la maggior parte dei paesi dell’Ue/See dichiari una copertura vaccinale superiore al 90% a livello nazionale, i dati subnazionali rivelano un quadro molto più eterogeneo, con solo il 39% dei distretti che raggiunge il 90% di copertura vaccinale, il che suggerisce l’Ecdc, richiede una valutazione costante delle strategie di vaccinazione e della copertura vaccinale da una prospettiva sia nazionale che subnazionale.
Il rischio complessivo tra le popolazioni vaccinate è valutato come molto basso, indipendentemente dall’entità della copertura vaccinale. Il rischio complessivo tra le popolazioni sottovaccinate o non vaccinate è valutato come basso nelle aree con alta copertura vaccinale e moderato nelle aree con bassa copertura vaccinale.
Se si verificano casi di poliomielite, prosegue l’Ecdc, gli Stati membri dovrebbero attivare un piano nazionale di risposta alla poliomielite. I medici, in particolare i pediatri, devono essere informati della possibilità di casi di paralisi flaccida acuta (AFP) causati dal poliovirus.
Le raccomandazioni. Sulla base della valutazione, l’Ecdc raccomanda alle autorità sanitarie pubbliche di rafforzare i programmi di vaccinazione infantile di routine per raggiungere e mantenere una copertura di almeno il 90% a tutti i livelli della società. Chiede inoltre campagne di recupero dell’immunizzazione tempestive rivolte alle persone con uno stato vaccinale incompleto o sconosciuto, in particolare nelle zone con copertura non ottimale o in cui il campionamento ambientale ha rilevato il virus.
Inoltre, si consiglia alle autorità di mantenere scorte adeguate di vaccino antipolio inattivato (IPV) e di garantire che tutte le popolazioni con una storia vaccinale antipolio sconosciuta ricevano il vaccino.
I paesi sono inoltre incoraggiati a rafforzare la sorveglianza ambientale per rilevare rapidamente eventuali ulteriori introduzioni o circolazione del virus. Migliorando i sistemi di raccolta e sorveglianza dei dati, i paesi possono identificare meglio le lacune nella vaccinazione, adattare le strategie di risposta e comunicare efficacemente con il pubblico.
Le autorità sanitarie pubbliche dovrebbero poi sviluppare interventi su misura, specifici per il contesto e culturalmente sensibili per aumentare la diffusione della vaccinazione e condurre attività di comunicazione del rischio per sottolineare l’importanza di garantire una tempestiva vaccinazione di routine.
L’Ecdc “continuerà a lavorare a stretto contatto con le autorità nazionali e i partner internazionali per monitorare la situazione, fornire orientamenti e sostenere gli sforzi volti a mantenere alti livelli di vaccinazione. Attraverso queste misure collettive, l’Ue/See mira a prevenire il ritorno del poliovirus nelle comunità e a salvaguardarle da una malattia completamente prevenibile”.