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Tumori. Aspirina contro le metastasi: una nuova speranza nella terapia oncologica


Ricercatori dell'università di Cambridge (Gb) hanno scoperto che gli inibitori della cicloossigenasi-1 (Cox-1), tra cui la comune aspirina, possono potenziare la risposta immunitaria contro le metastasi tumorali, liberando i linfociti T dall’effetto soppressivo esercitato dal trombossano A2 (TXA2), una molecola derivata dalle piastrine

07 MAR -

Aspirina, un possibile aiuto nel fermare il rischio di metastasi, ovvero la diffusione delle cellule tumorali dagli organi primari a quelli distanti, che rappresenta la principale causa di morte per cancro a livello globale, essendo responsabile del 90% dei decessi oncologici. Tuttavia, proprio durante il processo di disseminazione, le cellule metastatiche si trovano in una fase di particolare vulnerabilità immunitaria, poiché inizialmente sono prive dell’ambiente immunosoppressivo tipico dei tumori ‘consolidati’. Uno studio pubblicato su Nature ha evidenziato come questa fase critica possa essere sfruttata terapeuticamente per prevenire la recidiva nei pazienti affetti da forme iniziali di cancro a rischio di metastasi.

In particolare, i ricercatori dell'università di Cambridge (Gb) hanno scoperto che gli inibitori della cicloossigenasi-1 (Cox-1), tra cui la comune aspirina, possono potenziare la risposta immunitaria contro le metastasi tumorali, liberando i linfociti T dall’effetto soppressivo esercitato dal trombossano A2 (TXA2), una molecola derivata dalle piastrine. Il TXA2, infatti, agisce sui linfociti T attivando un percorso immunosoppressivo mediato dal fattore di scambio guaninico ArhGef1, il quale inibisce la segnalazione delle chinasi attivate dal recettore dei linfociti T, ostacolando la loro proliferazione e le loro funzioni di ‘scudo’ contro le metastasi. In studi condotti su modelli murini, la delezione specifica del gene Arhgef1 nei linfociti T ha determinato un aumento dell’attivazione delle cellule immunitarie nei siti metastatici, provocando un rigetto immunitario delle metastasi polmonari ed epatiche.

La ricerca ha inoltre dimostrato che la riduzione della disponibilità di TXA2 attraverso l’uso di aspirina, inibitori selettivi della Cox-1 o mediante la delezione specifica della Cox-1 nelle piastrine, comporta una diminuzione significativa del tasso di metastasi. Questo effetto è strettamente dipendente dall’espressione intrinseca di ArhGef1 nei linfociti T e dalla segnalazione del TXA2 in vivo. Queste scoperte rivelano un nuovo percorso immunosoppressivo che limita l’immunità dei linfociti T contro le metastasi tumorali, fornendo una spiegazione meccanicistica all’attività antimetastatica dell’aspirina. E questo studio apre la strada a nuove strategie terapeutiche, suggerendo che farmaci comunemente usati come potrebbero essere sfruttati per sviluppare immunoterapie più efficaci contro le metastasi cancerose.



07 marzo 2025
© Riproduzione riservata

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