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Dazi Trump. Cattani (Farmindustria): “Stiamo alla finestra, ma Europa deve reagire per diventare più competitiva”

di E.M.

Quello che sta succedendo nel mondo dovrebbe essere uno stimolo forte all’Europa, una sveglia, affinché si agisca immediatamente nel rafforzare la proprietà intellettuale come chiediamo da tre anni” ha detto il presidente di Farmindustria a margine del roadshow “Innovazione e Produzione di Valore. promosso da Farmindustria e ospitato presso i Laboratori Guidotti di Pisa

13 MAG -

“L’Amministrazione americana ha il diritto di inseguire le strade che ritiene più opportune, ma noi non crediamo che né i dazi né la devalorizzazione dei farmaci siano la strada maestra per difendere ricerca, innovazione sicurezza di ogni Paese, a partire dagli Stati Uniti e sicurezza dei cittadini americani difronte a possibili carenze di farmaci. Inoltre, dazi e devalorizzazione dei farmaci hanno un effetto immediato: rafforzare la posizione della Cina che è il paese che sta galoppando su ricerca, innovazione e produzione industriale grazie a una strategia con obiettivi molto chiari: rendere la Cina forte nella ricerca e nello sviluppo di farmaci, farmaci biotecnologici cinesi, grazie a investimenti e rafforzamento della proprietà intellettuale. Quindi apriamo gli occhi, quello che sta succedendo nel mondo dovrebbe essere uno stimolo forte all’Europa, una sveglia, affinché si agisca immediatamente nel rafforzare la proprietà intellettuale come chiediamo da tre anni. Quindi il tempo è scaduto dobbiamo valorizzare i settori che danno maggior valor aggiunto al Paese e l’industria farmaceutica è il primo. Quindi calma e come sempre equilibrio rispetto alle politiche e alle dichiarazioni americane sui dazi”.

È quanto ha dichiarato il presidente di Farmindustria Marcello Cattani a margine del roadshow “Innovazione e Produzione di Valore. L’industria del farmaco: un patrimonio che l’Italia non può perdere” promosso da Farmindustria e ospitato presso i Laboratori Guidotti di Pisa.

Per il Presidente di Farmindustria, l’Italia deve quindi impegnarsi per attirare sempre di più investimenti italiani ed esteri e puntare sulla propria capacità produttiva: “Dobbiamo fare più ricerca clinica e trasferimento tecnologico e completare quel percorso di grandi riforme che riguardano la salute e la governance farmaceutica”.

Cattani è poi intervenuto sul tema del Payback farmaceutico. “Oltre 2 milardi e mezzo di euro, una tassa sopra le tasse – ha detto – il mio confronto è assistere a presidenti di regioni che festeggiano quando il Tar respinge dei ricorsi sui brevetti. Ma non c’è nulla da festeggiare soprattutto se le aziende saranno costrette a licenziare i dipendenti. Le tasse sono tasse e gli oneri accessori sulle imprese possono essere mortali in taluni casi. L’industria farmaceutica paga un conto salatissimo che frena ulteriormente la capacità di essere competitivi”.


E.M.



13 maggio 2025
© Riproduzione riservata

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