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Influenza aviaria. Fao/Oms/Whoa: si verificheranno altre infezioni ma a oggi minimo impatto complessivo sulla salute pubblica a livello globale


Le autorità sanitarie confermano che il rischio globale per la salute pubblica dei virus influenzali A(H5N1) è basso, mentre il rischio di infezione per le persone esposte per motivi professionali è basso o moderato a seconda delle misure di mitigazione del rischio in atto e della situazione epidemiologica locale dell'influenza aviari.

20 DIC - Il rischio globale per la salute pubblica dei virus influenzali A(H5N1) è basso, mentre il rischio di infezione per le persone esposte per motivi professionali è basso o moderato a seconda delle misure di mitigazione del rischio in atto e della situazione epidemiologica locale dell'influenza aviari.
Lo conferma una valutazione congiunta Fao/Oms/Woah aggiornata sulla salute pubblica dei recenti eventi del virus influenzale A(H5) negli animali e nelle persone.
La valutazione si basa sui dati del 18 novembre 2024.

La trasmissione tra animali continua a verificarsi e, ad oggi - spiegano le autorità - viene segnalato un numero crescente ma ancora limitato di infezioni umane.
Sebbene si preveda che si verifichino ulteriori infezioni umane associate all'esposizione ad animali infetti o ad ambienti contaminati, l'impatto complessivo sulla salute pubblica di tali infezioni a livello globale, al momento, è minimo.

Dall'ultima valutazione congiunta di agosto 2024 e fino al 27 novembre 2024, sono stati segnalati altri 49 casi umani di infezione da virus A(H5). Di questi, 45 sono stati segnalati dagli Usa: 28 in persone esposte a bovini da latte infetti da A(H5N1) in California, 15 in persone esposte durante lo spopolamento di allevamenti di pollame commerciali infetti da A(H5N1) e due in persone con esposizione sconosciuta al momento della segnalazione. I campioni di tre casi correlati allo spopolamento di pollame nello Stato del Colorado sono stati confermati come contenenti il virus A(H5N1) clade 2.3.4.4b, genotipo B3.13, mentre i casi correlati allo spopolamento di pollame nello Stato di Washington contenevano virus appartenenti al genotipo D1.1


20 dicembre 2024
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