Dal 1° gennaio al 29 dicembre 2024, sono stati segnalati un totale cumulativo di 804.721 casi di colera e 5.805 decessi da 33 paesi in cinque regioni dell’Oms. Il numero di casi e decessi a dicembre 2024 è rispettivamente inferiore del 21% e del 5% rispetto a quelli segnalati a dicembre 2023.
La regione del Mediterraneo orientale ha registrato i numeri più alti, seguita dalla regione africana, dalla regione del Sud-Est asiatico, dalla regione delle Americhe e dalla regione europea. Non sono stati segnalati focolai nella regione del Pacifico occidentale.
È quanto emerge dal Report dell’Oms che fotografa lo stato dell’arte sulla diffusione globale del colera nel 2024.
A dicembre, la produzione di vaccini orali contro il colera è rimasta elevata a 5,5 milioni di dosi, grazie a una formulazione semplificata e a un processo di produzione introdotto e prequalificato nel 2024. Questa nuova formulazione e questo nuovo processo hanno consentito alla scorta media di aumentare a 5,9 milioni di dosi a dicembre rispetto a 3,5 milioni e 0,6 milioni, rispettivamente a novembre e ottobre, superando i cinque milioni di dosi necessari per la scorta di emergenza in ogni momento per una risposta efficace alle epidemie. Tuttavia, l’aumento della produzione non ha ancora soddisfatto la crescente domanda globale, poiché la domanda continua a superare l’offerta, il che continua a ostacolare gli sforzi per controllare le epidemie di colera e rispondere rapidamente alla diffusione della malattia.
Conflitti, spostamenti di massa, disastri dovuti a calamità naturali e cambiamenti climatici, spiega l’Oms, hanno intensificato le epidemie, in particolare nelle aree rurali e colpite da inondazioni, dove le scarse infrastrutture e l’accesso limitato all’assistenza sanitaria ritardano il trattamento. Questi fattori transfrontalieri hanno reso le epidemie di colera sempre più complesse e difficili da controllare.