Daniela Matarrese è operativamente ed ufficialmente, da oggi, alla guida di Careggi, l’ospedale più grande della Toscana. Con la firma dell’atto con cui accetta l’incarico si è concluso l’avvicendamento ai vertici dell’azienda ospedaliero-universitaria fiorentina.
“Una donna, giovane ma con collaudate esperienze. Determinata, rigorosa e con una spinta forte che potrà dare un contributo e una spinta importante per il rinnovamento, la valorizzazione e il potenziamento della sanità pubblica toscana”.
La descrive così il presidente della Toscana Eugenio Giani. “Una nomina di cui mi assumo la responsabilità ma di cui sono convinto, mi sarà riconosciuto in futuro anche il merito – ha detto – quando due anni e mezzo fa sono diventato presidente della Regione, Matarrese era da poco (dal 2019 ndr) direttrice dell’ospedale di Prato e subito lì insieme abbiamo realizzato interventi importanti. Poi ha assunto, in seno alla direzione regionale, la responsabilità della sanità territoriale toscana: un punto di riferimento. E dopo un anno di quell’esperienza – ha proseguito Giani – ho ritenuto ora di promuoverla alla guida del più importante ospedale del centro Italia, sopra Roma e sotto Milano, quale è Careggi”.
Matarrese, classe 1973, cinquanta anni da compiere, è medico specialista in igiene e medicina preventiva, ma ha conseguito anche un master al Sant’Anna di Pisa in management e sanità dopo la laurea e specializzazione a Chieti. Oltre che in Regione, ha in passato già lavorato a Careggi ed avuto incarichi presso l’Asl Sud-Est.
“Abbiamo grande sfide davanti a noi – annuncia Matarrese – la prima, che sentono i cittadini è sicuramente quella delle liste di attesa: ci inizieremo a lavorare da subito, in raccordo con l’Asl di area vasta di riferimento. Ma proprio perché siamo un’azienda ospedaliero-universitaria le sfide più grandi saranno la ricerca, su cui Careggi sta già avendo ottimi risultati, la formazione e la didattica”.
“Il nostro sistema sanitario, regionale e nazionale, è in questo momento in difficoltà per la carenza di medici e professionisti sanitari – commenta la neo direttrice - Careggi dovrà essere la fucina di quello che sarà il futuro della sanità pubblica, formando i nostri professionisti”. Poi una battuta sull’emergenza urgenza: “Potenziare quella scuola – dice - è importante e porterà nuova linfa ai nuovi dottori”.