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Ospedale di Careggi, l’allarme di Fp Cgil Firenze e Rsu Cgil: “Mancano 170 operatori”

“Ciò ha effetti negativi sul personale gravato da aumenti di carichi di lavoro importanti e mette a rischio la loro professione. Chiediamo alla Direzione un piano di assunzioni. Senza risposte, mobilitazione”. Oggi in conferenza stampa le storie dei lavoratori (Francesca, Patrizia, Daniela e Damiano) che hanno raccontato le criticità quotidiane della loro attività: “Turni irregolari e fino a 12 ore, così il sistema collassa”.

27 OTT - All’ospedale fiorentino di Careggi c’è carenza di personale quantificabile in circa 170 operatori tra sanitari e tecnici sanitari (in totale, il comparto conta oltre 4mila addetti): in pratica, rispetto al passato, viene a mancare un intero turno di servizio, quello che garantisce la coperture di assenze legittime dovute a malattie brevi o imprevisti.
 
E’ questo l’allarme che lanciano Giancarla Casini (Fp Cgil Firenze) e Michele Tortorelli (responsabile Rsu Fp Cgil), preoccupati per gli effetti sul servizio e le condizioni dei lavoratori: “Aumentano i carichi di lavoro e ciò ha un effetto negativo sul fisico e sullo stress da lavoro correlato. I cittadini devono sapere cosa avviene in una delle realtà più importanti della Sanità toscana, dove è difficile garantire gli attuali servizi senza ricorrere a rientri forzati o a livelli più bassi di standard assistenziali, nonostante la grande professionalità di chi lavora”.
 
Nel dettaglio, rispetto al 31 dicembre 2016, fra pensionamenti e trasferimenti il personale in azienda si è ridotto di circa 170 unità: negli ultimi anni, secondo il sindacato, si è assistito ad una riorganizzazione dei comparti in cui si è razionalizzato il più possibile, senza programmare piani di assunzioni, ma coprendo solo le necessità contingenti.
 
Per questo Casini e Tortorelli chiedono alla Direzione che “i 170 lavoratori mancanti siano riassunti all’interno di un piano di investimenti che, dopo anni di tagli, inverta la tendenza sia per dare risposte ai bisogni di salute della cittadinanza sia per dare risposte ai lavoratori, che tanto hanno dato per sostenere i servizi, subendo trasformazioni organizzative, spesso anche all'ultimo momento, e che non riescono più a sostenere carichi di lavoro così importanti. Bisogna ripristinare il turnover, effettuare la sostituzione immediata delle lavoratrici in gravidanza o del personale in lunga malattia. Così non si può più andare avanti e senza risposte dalla Direzione ci riserviamo di effettuare iniziative di mobilitazione a fianco dei lavoratori”.

Oggi la questione è stata trattata in una conferenza stampa presso la Camera del lavoro di Firenze, dove hanno portato la loro testimonianza alcuni lavoratori di Careggi che hanno raccontato le criticità quotidiane della loro attività. Come Francesca, infermiera lì da 17 anni: “Il personale cala di numero ma posti letto e pazienti restano i soliti: i coordinatori sono in difficoltà per coprire i turni che diventano irregolari e noi abbiamo problemi ad organizzarci anche la vita privata in questa situazione”.
 
Ha aggiunto Patrizia, fisioterapista: “Si va in pensione più tardi, il personale invecchia e aumentano le difficoltà di tanti lavoratori in certe mansioni nei reparti”. Le ha fatto eco Damiano, infermiere: “Se un collega non arriva a dare il cambio non è che puoi andartene, prima c’era il pool di sostituzioni e ora non più, si lavora fino a 12 ore di fila, così il sistema collassa”.
 
Ha concluso Daniela, ex Oss in pensione da un mese: “Sui territori l’assistenza è calata, i pazienti arrivano tutti a Careggi ed è più complicato dare risposte”.

27 ottobre 2017
© Riproduzione riservata

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