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Firenze. Il Santa Maria Nuova diventa hi tech, inaugurato il nuovo blocco operatorio. E i pazienti (in grado di farlo) potranno raggiungere a piedi la sala operatoria e cambiarsi in loco: una opzione che dovrebbe far diminuire lo stress pre intervento

E' solo una delle novità della nuova struttura fiorentina sulla quale sono stati investiti 3 mln di euro per l’intervento strutturale e 1 mln di euro per rinnovare l’intera dotazione chirurgica, tecnologica e informatica. Nuova anche la Centrale di sterilizzazione grazie a un investimento di 180mila euro. Grazie alle due ulteriori nuove sale operatorie dotate di tecnologie avanzatissime, si punta a realizzare oltre 2.500 interventi all’anno

28 MAR - Diventa hi tech l’ospedale più antico del mondo. Un nuovo Comparto Operatorio è stato inaugurato stamattina dall’assessore regionale al diritto alla salute Stefania Saccardi, alla presenza del Direttore generale Paolo Morello Marchese e del direttore sanitario Emanuele Gori con la partecipazione dell’assessore al welfare e sanità del Comune di Firenze Sara Funaro e il consigliere regionale Titta Meucci.
 
“Oggi il Santa Maria Nuova – spiega l’assessore Saccardi – diventa punto di riferimento di grande qualità per tutta l’area vasta. Abbiamo saputo adeguare l’ospedale più vecchio del mondo con una tecnologia nuovissima. Queste due sale operatorie sono quanto di più avanzato sul piano chirurgico, ovvero un punto di eccellenza, quale è oggi questo ospedale, deve sapere offrire. La realizzazione del nuovo Blocco Operatorio conclude il complessivo intervento di ristrutturazione e riqualificazione del presidio al fine di innovarlo con investimenti importanti non solo per renderlo ancora funzionante, ma anche per proiettarlo verso la chirurgia del futuro”.
 
Sono stati investiti 3 milioni di euro per l’intervento strutturale e 1 milione di euro per rinnovare l’intera dotazione chirurgica, tecnologica ed informatica. Nuova anche la Centrale di Sterilizzazione (altri 180mila euro). Sale hi tech sono state dunque realizzate all’interno di un ospedale che è in attività dal 1288, oggi diretto da Francesca Ciraolo.
 
L’ingegnere Luca Meucci, dell’area tecnica aziendale, che ha coordinato l’intervento, ha innestato le esigenze richieste dalla moderna chirurgia, all’interno di una area monumentale di grande valore storico, artistico, culturale e scientifico.  
 
Le nuove sale, infatti, sono equipaggiate di sistemi di chirurgia videolaparoscopica di ultima generazione con processore ad altissima risoluzione (4k), uno dei quali completo di modulo per visione 3-D. La dotazione delle tecnologie elettromedicali, comprende, tra le altre, tavoli operatori, sistemi di monitoraggio multiparametrico con centralina dedicata, sistemi portatili di diagnostica d’immagine ed apparecchiature dedicate alle diverse specialità chirurgiche. È anche presente un sistema di Integrazione Video che consente la gestione e l’indirizzamento di tutti i segnali video in sala operatoria, con possibilità di registrazione, videoconferenza e interfacciamento con la rete degli altri sistemi informatizzati ospedalieri, per la visualizzazione di immagini radiologiche e anagrafica dei pazienti.
 
Le équipe che si alternano nelle sale sono quelle di chirurgia generale e di chirurgia bariatrica dirette da Marcello Lucchese, di otorinolaringoiatria diretta da Paolo Porzio, di ginecologia diretta da Alberto Mattei e di ortopedia e traumatologia diretta da Giovanni Zaccherotti, oltre a quelle di anestesia e rianimazione dirette da Massimo Barattini. Le sale sono coordinate da Simone Giannozzi.  L’organico che afferisce alle sale operatorie comprende 11 chirurghi, 7 otorinolaringoiatri, 4 ginecologi, 4 ortopedici 10 anestesisti, 20 infermieri e 6 operatori socio sanitari.
 
Il nuovo comparto operatorio occupa gli spazi dove un tempo c’era il reparto di medicina B. L’intervento ha riguardato l’intero involucro edilizio comprese le parti strutturali, il rifacimento di tutti gli impianti (aerazione e climatizzazione, idrico sanitario, elettrico e di trasmissione dati), e l’adeguamento alle norme di accreditamento delle strutture sanitarie.
Il blocco operatorio è ora ubicato al piano secondo, sopra il pronto soccorso e adiacente la terapia intensiva, in contiguità quindi con le aree critiche e dell’emergenza. La superficie è di 850 metri quadrati.
 
Oltre alle due nuove sale operatorie è stata realizzata anche l’area post operatoria o Pacu (Post Anesthesia Care Unit) dotata di postazioni monitorizzate per l’osservazione dei pazienti: nella nuova struttura, interna al blocco operatorio, viene trasferito il paziente immediatamente dopo l’intervento dove rimane per un periodo variabile da una a più ore, sotto continuo controllo da parte di anestesisti e infermieri specializzati. Durante la permanenza del paziente nella Pacu vengono monitorizzate tutte le sue funzioni vitali per il tempo necessario, prima del ritorno nel reparto di destinazione, una volta stabilizzato e permettendo di gestire al meglio il delicato momento del risveglio.
 
Il lay-out della nuova Centrale di sterilizzazione è stato definito e realizzato con la partecipazione della direzione sanitaria, della componente infermieristica, dell’area tecnica e della ditta esterna che gestisce la sterilizzazione negli Ospedali dell’area fiorentina. La dotazione delle apparecchiature necessarie per la sterilizzazione è stata completamente rinnovata Il comparto operatorio si completa con i locali di supporto all’attività medica e infermieristica, gli ambienti per gli operatori, oltre ai percorsi di accesso e filtro con le varie “stazioni”, separate, di sanificazione.
 
Rispetto a prima, oltre agli evidenti vantaggi tecnico/organizzativi di lavorare in ambienti nuovi, più funzionali, dotati delle più moderne tecnologie, il nuovo blocco operatorio offre l’opportunità di poter accorpare in un’unica struttura le due nuove sale operatorie, mentre la sala operatoria precedentemente utilizzata, denominata “Verde”, è pronta per l’inizio della nuova attività denominata “chirurgia ambulatoriale complessa” che prenderà il via il prossimo mese per alcune tipologie di interventi precedentemente eseguiti in regime di Day surgery, in particolare per interventi di ernia inguinale, grazie all’evoluzione della tecnica chirurgica: i pazienti operati saranno dimessi dopo una breve permanenza post-intervento. Si tratta di una nuova modalità organizzativa introdotta dalla Regione Toscana per favorire la deospedalizzazione di casistica chirurgica e che permetterà un più rapido scorrimento delle liste di attesa per le patologie interessate, oltre 200 casi per il Smn.
 
 
A piedi in sala operatoria. Tutti i pazienti che ne hanno la possibilità, giungono a piedi, accompagnati dagli addetti, nei locali del nuovo blocco operatorio. SMN è l’unico presidio ospedaliero aziendale ad aver ufficializzato tale modalità con apposita procedura. Una volta giunti nel blocco i pazienti si cambiano in un locale/filtro dedicato, indossando i camici; quindi entrano accompagnati in barella nella cosiddetta pre-sala, dove gli infermieri e gli anestesisti metteranno in atto le ultime operazioni (reperimento di uno o più accessi venosi, inizio della sedazione, ecc.) prima dell’ingresso nella sala vera e propria. Tale innovazione costituisce un vantaggio per il paziente che, deambulando attivamente (ovviamente nei casi in cui è possibile, compatibilmente con la patologia), affronta con maggiore serenità e minor stress psicologico tutta la fase pre-intervento chirurgico. Ciò rientra anche nel percorso ERAS che mira ad ottenere un ricovero “senza trauma”.
 
Gli interventi. Lo scorso anno al Smn sono stati eseguiti quasi 2mila interventi: 1250 di chirurgia generale di cui 350 di chirurgia bariatrica, 410 di otorinolaringoiatria, 105 ginecologici e 130 ortopedici.
 
“Con l’apertura del nuovo blocco operatorio, con due ulteriori nuove sale dotate di tecnologie avanzatissime, si ipotizza di poter arrivare a oltre 2500 interventi all’anno, sempre eseguiti in massima parte con tecniche mininvasive – spiega Lucchese – che sono il nostro punto di forza: con questa particolare tecnica vengono eseguiti interventi chirurgici anche di grande complessità per patologie oncologiche, benigne e maligne e per gravi obesità: attraverso 4 o 5 incisioni di circa un centimetro si introducono gli strumenti chirurgici e una telecamera che trasmette l’immagine su schermi esterni a 55 pollici, utilizzati dai chirurghi per eseguire l’intervento. Tale tecnica comporta un ridotto trauma chirurgico con ripresa rapidissima delle attività quotidiane, a fronte di risultati funzionali ed oncologici sovrapponibili se non, in molti casi, migliori rispetto alla chirurgia classica che utilizza l’incisione tradizionale”.
 
La Chirurgia generale, bariatrica e metabolica del SMN è Centro di eccellenza, con un approccio di tipo multidisciplinare che prevede, oltre alle valutazioni e prestazioni chirurgiche e anestesiologiche, l’intervento dietologico e psichiatrico. Inoltre l’ospedale è centro di riferimento aziendale per il trattamento dei pazienti obesi gravi e con comorbilità che presentano problematiche chirurgiche.
Rappresenta inoltre il centro per la concentrazione della casistica chirurgica tiroidea, con la partecipazione di equipe provenienti dai presidi San Giovanni di Dio e Santa Maria Annunziata.
L’Otorinolaringoiatria ha come bacino d’utenza l’area fiorentina ed ha una casistica in costante crescita sia per patologie di tipo funzionale che di tipo oncologico e svolge anche attività di chirurgia otorinolaringoiatrica pediatrica presso l’ospedale Santa Maria Annunziata.
 
La Chirurgia ginecologica mininvasiva permette oggi di effettuare interventi a ridotta invasività e presenta per le donne numerosi vantaggi, quali un miglior decorso post-operatorio, una riduzione della degenza e delle complicanze, minore danno estetico.
L’Ortopedia e Traumatologia del Presidio ha una specificità per le patologie del ginocchio.

28 marzo 2019
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