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Sicurezza sul lavoro. Regione Umbria, Inail e Confindustria firmano accordo di collaborazione


Saranno sviluppate iniziative congiunte di informazione, formazione e assistenza per ridurre gli infortuni e le malattie professionali, sostenendo ulteriormente le aziende nella creazione di ambienti di lavoro più responsabili. Certificazione per le imprese che diffondono buone pratiche aziendali. Il riconoscimento sarà propedeutico alla valutazione Inail ai fini dell’applicazione delle norme premiali, per la riduzione dei premi assicurativi.

04 APR - Favorire la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro attraverso l’adozione di corretti stili di vita: è l’obiettivo dell’accordo di collaborazione tra Regione Umbria, Inail e Confindustria Umbria nell’ambito del programma “Luoghi di lavoro che promuovono la salute” del Piano regionale della Prevenzione 2020/2025. Il documento è stato sottoscritto da Massimo D’Angelo, Direttore Salute e Welfare della Regione Umbria, Alessandra Ligi, Direttore di Inail Umbria, e Vincenzo Briziarelli, Presidente di Confindustria Umbria.

Al centro dell’intesa, come spiega una nota diramata dalla Regione, il sostegno alla diffusione di buone pratiche negli ambienti di lavoro, per ridurre i fattori di rischio delle malattie contribuendo all’adozione di comportamenti salutari: dalla sana alimentazione all’attività fisica regolare, dal contrasto al consumo di alcol alla lotta al tabagismo. Un’attività congiunta che, muovendo dal modello Workplace Health Promotion (WHP) raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità, attribuisce al contesto lavorativo un ruolo strategico nella tutela della salute e del benessere delle persone.

“L’accordo prevede la realizzazione di un percorso partecipato, che coinvolga tutte le figure strategiche aziendali - afferma Massimo D’Angelo, Direttore regionale Salute e Welfare - con l’obiettivo di sensibilizzare e orientare i lavorato-ri verso scelte salutari. Saranno sviluppate iniziative congiunte di informazione, formazione e assistenza per ridurre gli infortuni e le malattie professionali, sostenendo ulteriormente le aziende nella creazione di ambienti di lavoro più responsabili, dove la sicurezza si combina con la salute psico-fisica. La Regione Umbria metterà a disposizione delle aziende coinvolte anche le informazioni sulle opportunità di accesso ai servizi sanitari e socio-sanitari presenti sul territorio per specifiche problematiche legate ad alimentazione, fumo di tabacco, consumo di alcol e altre forme di dipendenza o malattie croniche non trasmissibili”.

Tra i punti di forza dell’accordo c’è l’istituzione di un elenco regionale dei “Luoghi di lavoro che promuovono la salute” nel quale saranno inserite le imprese che avranno realizzato le buone prassi secondo i criteri del programma e, quindi, ottenuto la apposita certificazione rilasciata dall’Azienda Usl competente. L’attestazione sarà propedeutica alla valutazione Inail ai fini dell’applicazione delle norme premiali aziendali OT23, per la riduzione dei premi assicurativi conseguente l’attuazione di interventi migliorativi delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Per Alessandra Ligi, Direttore regionale Inail Umbria, “l’Accordo qualifica le azioni previste nei Piani nazionali di prevenzione del SSN e Inail, mirate al progressivo miglioramento dei livelli di sicurezza aziendali in funzione di una tutela dei lavoratori sempre più efficace e aderente alle previsioni delle strategie e delle direttive internazionali ed europee in materia di prevenzione”.

“La nostra Associazione – sottolinea il Presidente di Confindustria Umbria Vincenzo Briziarelli – è da sempre impegnata nella promozione della cultura della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. La salvaguardia del benessere delle persone e la prevenzione di infortuni e malattie rappresentano elementi essenziali per le imprese. Gli ambienti lavorativi sono contesti importanti per mettere in atto azioni in grado di modificare abitudini e comportamenti a rischio. Migliorare la salute innalzando la qualità della vita ha effetti positivi non solo sui lavoratori, ma sull’intera organizzazione aziendale e di conseguenza sulla società. Certificare le imprese che si impegnano a far conoscere e diffondere le migliori pratiche nella protezione della salute è un ulteriore passo nella direzione di uno sviluppo consapevole e di valore”.

04 aprile 2023
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