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Ulss 2 Marca Trevigiana. Nursing Up: “Carenze di personale, straordinari non pagati e disagio psicologico”

Nella sola Ulss 2 mancano circa 200 infermieri e la situazione negli ospedali si aggraverà quando altre unità si sposteranno sul territorio a fare gli infermieri di famiglia. Il Dg Benazzi promette nuove assunzioni ma “troppo poche”, per il coordinatore regionale del sindacato, Guerrino Silvestrini. “Nelle sale operatorie è crisi nera, con demansionamento per mancanza di oss e straordinari non pagati. Alcuni infermieri hanno chiesto il supporto psicologico”.

di Endrius Salvalaggio 
30 OTT - “La nuova istituzione dell’infermiere di famiglia, la nuova apertura della Cittadella della salute che sarà inaugurata a breve, che di fatto riunirà le 20 sale operatorie esistenti, con un deficit strutturale e globale di meno 200 infermieri totali in tutta la Ulss 2 di Treviso, non mi fa dormire la notte. È inquietante prevedere nuovi servizi con sempre meno infermieri a disposizione”. A parlare è il coordinatore regionale Nursing Up del Veneto, Guerrino Silvestrini.

La questione è stata affrontata in questi giorni anche nelle varie assemblee sindacali, che hanno tirato in ballo anche il direttore generale Francesco Benazzi, il quale dà una serie di rassicurazioni, come la veloce assunzione di 3-4 infermieri per le sale operatorie attingendo dalle graduatorie, oltre a volere impiegare più Oss nelle sale operatoria per le competenze che gli competono. Rassicurazioni che a Silvestrini, però, non bastano considerando, sottolinea il sindacalista, che già dai prossimi mesi alcuni infermieri potrebbero essere tolti dagli ospedali veneti per ricoprire il ruolo di infermiere di famiglia, in primis tutti quei circa 110 infermieri che hanno il titolo conseguito con il master come infermiere di famiglia o di comunità e che attualmente lavorano nelle varie Ulss. Sulla possibilità e modalità di sostituzione di questi infermieri, abbiamo chiesto chiarimenti alla Regione, da cui ad oggi attendiamo risposta (sul tema era intervenuto anche il segretario generale regionale di Cisl Fp Veneto, Marj Pallaro, che qualche settimana fa, su questa testata, sottolineava la necessità che gli infermieri di famiglia e comunità fossero calcolati extra turnover).

Per Silvestrini, è prevedibile che “la presenza della figura dell’infermiere sarà negli ospedali sempre più aggravata, da una parte dall'apertura di sempre più nuovi servizi, che da carenza creerà altra carenza, ma anche a seguito delle dimissioni spontanee causate dalle condizioni di lavoro che sono costretti a subire chi resta. Il rischio è che ciò che ne risentirà sarà l’erogazione del servizio finale e l’utenza”.

Altra considerazione che Silvestrini fa è che l’insufficienza di personale produce più ore di lavoro “con il paradosso – argomenta Silvestrini – che viene chiesto al personale in servizio di svolgere ore straordinarie e mancati riposi, in particolare nelle sale operatorie, con addirittura demansionamenti di vario genere per le molte attività riservate agli operatori socio sanitari. Una volta fatte le ore straordinarie si rischia pure che non vengano nemmeno pagate perché la stessa Regione del Veneto per il 2023 non ha nemmeno previsto un fondo per il recupero delle liste di attesa per le sale operatorie ma per le sole attività ambulatoriali”.

Nursing Up chiede in particolare alla Ulss 2 Trevigiana migliori condizioni di lavoro, un particolare maggiore rispetto dell’orario di lavoro con una riduzione delle conseguenze attuali da stress per il personale e deterioramento della qualità della vita che per taluni, che si trovano costretti a richiedere il supporto psicologico.

Endrius Salvalaggio

30 ottobre 2023
© Riproduzione riservata

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