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Terapia del dolore e cure palliative. Oltre l’80% dei pazienti veneti è “soddisfatto” dell’assistenza ricevuta

Il dato emerge dall’indagine condotta dall’Osservatorio per il Monitoraggio della Terapia del dolore e delle Cure Palliative curato dalla Fondazione Gigi Ghirotti. Zaia: “Orgoglioso: è un successo di tutti, medici e infermieri in primis”. Coletto: “Il dolore in generale e le sofferenze dei malati terminali e dei loro cari sono da anni una delle priorità della sanità veneta”.


15 MAR - “Saper curare bene le persone con dolore acuto e i malati terminali è, prima che un successo sanitario, un segno di civiltà. Gli esiti dell’Osservatorio della Fondazione Ghirotti per quanto riguarda il Veneto inorgogliscono. E’ un successo di tutti: per primi i medici e gli infermieri impegnati in questa lotta quotidiana contro il dolore, la prima e più grande paura di un malato”. Con queste parole, il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, commenta i contenuti che riguardano il Veneto dell’Osservatorio per il Monitoraggio della Terapia del dolore e delle Cure Palliative, realizzato dalla Fondazione Gigi Ghirotti in collaborazione con la Conferenza delle Regioni e delle Province e presentato oggi a Roma nell’ambito di un convegno incentrato sul bilancio dell’applicazione della specifica legge nazionale 38 del 2010.

Dall’indagine emerge, in particolare, che l’87% delle persone che si sono rivolte a un centro di terapia del dolore è “abbastanza” o “molto” soddisfatto dell’assistenza ricevuta, con un 6% di “non saprei” e un 7% di poco soddisfatti. L’assistenza ricevuta in un hospice ha ottenuto un gradimento dell’82%, con un 15% di “non saprei”. Stesso gradimento (82%) per l’assistenza domiciliare ricevuta, con 11% di “non saprei”.

“Se l’87% delle persone intervistate ha giudicato positiva o molto positiva l’assistenza ricevuta – dice Zaia – significa che la nostra programmazione ha raggiunto il suo scopo e che dobbiamo proseguire sulla via delineata. Accade spesso – aggiunge il Governatore – che il sistema sanitario e i suoi lavoratori ricevano dure critiche anche per inezie, come può essere la qualità di un pasto, o per presunte mancanze, evidenziate ad arte da chi quotidianamente vorrebbe usare la sanità come arma di lotta politica. Ogni segnalazione di qualcosa che non vada va tenuta nel debito conto, perché la perfezione non è di questo mondo – conclude Zaia – ma esiti come quello dell’Osservatorio della Fondazione Ghirotti confermano la realtà di una sanità veneta qualitativa, non solo sul piano scientifico e organizzativo, ma anche su quello dell’umanizzazione delle cure, della quale cure palliative e rete degli hospice sono testimonianza concreta”.

“Il dolore in generale e le sofferenze dei malati terminali e dei loro cari – commenta l’Assessore regionale alla Sanità Luca Coletto – sono da anni una delle priorità della sanità veneta e ricevere dalla Fondazione Ghirotti una pagella di promozione senza riserve è una bella soddisfazione. E’ però un punto di partenza e non di arrivo, perché, proprio il 28 febbraio scorso la Giunta Zaia ha approvato una delibera per definire ancora meglio il modello assistenziale delle cure palliative, personalizzando ancor di più la tipologia assistenziale. Quando la legge 38 fu approvata a livello nazionale – ricorda Coletto – l’organizzazione veneta era già stata realizzata e attivata e fu presa ad esempio anche dal legislatore nazionale per i suoi contenuti positivi”.

L’assessore alla Salute commenta poi il dato dell’indagine che racconta come il 72% degli intervistati non sappia che in Italia esiste una legge che garantisce l’accesso alla terapia del dolore e alle cure palliative e il 7% non sappia che le strutture sanitarie sono obbligate a misurare il dolore segnalandolo in cartella clinica assieme ai risultati ottenuti con la terapia. “Questo dato – dice Coletto – indica la necessità di incrementare anche la azioni di informazione al paziente, e ne faremo tesoro”.

I 20 hospice operanti in Veneto sono due nell’Ulss Dolomitica (Casa Tua Due di Belluno e Le Vette di Feltre); due nell’Ulss Marca Trevigiana (Casa Antica Fonte di Vittorio Veneto e Casa dei Gelsi di Treviso; tre nell’Ulss Serenissima (Centro Nazareth di Venezia-Zelarino, Fatebenefratelli di Venezia, Policlinico San Marco di Mestre); due nell’Ulss del Veneto Orientale (G. Francescon di Portogruaro e Centro Iris di San Donà); uno nell’Ulss Polesana (Casa del Vento Rosa a Lendinara); cinque nell’Ulss Euganea (Il Melograno a Camposampiero, Casa del Carmine a Cittadella, Paolo VI a Padova, Casa S. Chiara a Padova, hospice Montagnana); due nell’Ulss Pedemontana (Casa Gerosa a Bassano e Centro Guido Negri a Thiene); uno nell’Ulss Berica (a Vicenza); due nell’Ulss Scaligera (Marzana-Verona e Cologna Veneta).

15 marzo 2017
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