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Abruzzo. Traferimento posti letto da Chieti. Febbo (FI) va in Procura. Paolucci replica: “Tutto regolare”

Per il presidente della commissione di Vigilanza sul decreto c’è l’ombra di favoritismi ai privati. Ma l’assessore replica: “Il Decreto Lorenzin impone e favorisce la concentrazione delle prestazioni sanitarie, anche se dislocate in siti diversi all'interno della regione, e a maggior ragione, se erogate da presidi (pubblici o privati) molto ravvicinati”.

22 GEN - Bloccare l'attuazione del Decreto n.4 fintanto che non venga rilasciata l'eventuale permesso da parte dei Comuni di  Chieti, Pescara e Città Sant'Angelo. E accertare le autorizzazioni valide e i requisiti idonei allo svolgimento delle attività a oggi legittime e non quelle prive di nuova autorizzazione. È quanto chiede alla Direzione generale della Asl Lanciano-Vasto-Chieti e alla polizia sanitaria il Presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo (FI), che annuncia in una nota di avere “provveduto a integrare l'esposto presentato alla Procura della Repubblica di Pescara nei giorni scorsi arricchendolo con documenti e puntuali approfondimenti".

In particolare Febbo spiega di avere voluto porre l'attenzione su alcuni elementi: “In primis, solo nella giornata di ieri è stato notificato, dalla Direzione Regionale Sanità, il Decreto n.4 datato 11 gennaio 2016 avente ad oggetto: "Cessione del ramo di azienda Villa Pini dalla società Casa di cura privata Santa Camilla spa alle Società Casa di cura privata Villa Serena srl e Synergo srl – presa d'atto – voltura dell'accreditamento predefinitivo e autorizzazione al trasferimento e alla riorganizzazione delle attività”.

Secondo aspetto: “Come avevo già segnalato in precedenza – spiega Febbo - mi è stata recapitata copia dell'istanza presentata in data 4 gennaio 2016 presso gli Uffici del Comune di Chieti (prot. N.001/C del 7 gennaio 2016) per chiedere la modifica dell'autorizzazione all'esercizio ai sensi dell'art 4 della L.R. 32/2007 da parte di Synergo srl. Leggendo i due documenti, decreto e istanza – sottolinea Febbo – si ravvisano molte simiilitudini tra loro. Nella istanza di Synergo srl datata ben 7 giorni prima, già si conoscevano i contenuti del Decreto stesso, datato 11 gennaio (sic !!!) che è stato reso ufficiale però solo ieri, 20 gennaio. Mi auguro che gli accertamenti non portino a scoprire che sia stato consegnato e/o reso pubblico ai "privati" prima che agli organi ufficiali della Regione Abruzzo. Ciò che però ho voluto sottolineare nella missiva è il fatto che la clinica privata, ma risultano anche le altre, aveva/hanno già provveduto ad attuare il trasferimento dei reparti e del personale (e i malati sono stati prima dimessi, poi fatta nuova prescrizione e nuovamente ricoverati ???) dando attuazione al provvedimento commissariale. A questo proposito non mi risulta che il Comune di Chieti, da notizie informali neanche Pescara e Città Sant'Angelo, abbia rilasciato alcuna autorizzazione”.

Sulla polemica ha deciso di intervenire con una nota ufficiale l’Assessore alla Salute, Silvio Paolucci, che si dice “stupito dalla polemica che si è scatenata intorno al riordino dei posti letto delle cliniche Spatocco e Villa Pini di Chieti, soprattutto perché sono state sollevate questioni prive di fondamento, che rischiano solo di ingenerare confusione nell'opinione pubblica".

"Va precisato - spiega Paolucci - che il Decreto Lorenzin, concertato nella precedente legislatura dell'allora assessore Febbo, e pubblicato il giugno scorso, impone e favorisce la concentrazione delle prestazioni sanitarie, anche se dislocate in siti diversi all'interno della stessa regione, e a maggior ragione, dunque, se erogate da presidi (pubblici o privati) che si trovano a distanze molto ravvicinate. Non può quindi essere considerata causa ostativa il fatto che i posti letto interessati dal riordino, insistono su due differenti Asl, per di più contigue".

Paolucci chiarisce poi che non tutti i posti per acuti di Villa Pini e Spatocco saranno trasferiti a Pescara: di questi – ha spiegato l’assessore - 111 posti letto ospedalieri rimarranno a Chieti, il numero massimo utilizzabile presso la clinica Spatocco. "La realtà - prosegue Paolicco - è che non c'era nessuna alternativa: senza questo riordino non sarebbe stato possibile, a partire dal primo gennaio 2017, budgetizzare Villa Pini, perché sotto i 60 posti letto. Il risultato è che a quel punto sarebbe stata chiusa, con pesanti conseguenze sia sul profilo assistenziale, che sotto il profilo occupazionale. Fa però riflettere che a sollevare questa polemica sia stato proprio Febbo, che ha scelto di portare Villa Pini sotto i 60 posti letto, pur conoscendo lui il Decreto Lorenzin allora in discussione, e nel frattempo ha consentito operazioni di spostamento di posti letto e budget come nei casi Sanatrix e Santa Maria. Scelte che hanno costretto una parte importante della comunità abruzzese (visti i numeri della mobilità passiva, che ha raggiunto nel 2013 e 2014 cifre record), a spostarsi non di 15 minuti, ma di centinaia di chilometri per farsi curare".

Secondo l'assessore, inoltre, la riorganizzazione della Spatocco a Chieti, sarà funzionale anche all'attività del policlinico teatino, dove si registrano criticità sull'area medica (non su quella chirurgica), con disservizi per i pazienti che spesso restano sulle barelle in attesa di un posto letto disponibile".

22 gennaio 2016
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