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Covid. In Calabria 244 posti letto di area medica convertiti per l’emergenza. Spirlì firma ordinanza

Il provvedimento prevede un incremento pari a 234 posti letto Covid più altri 10 di terapia intensiva. “La Calabria non poteva aspettare. L’inadeguatezza dei commissari di Governo non potevano dettare i tempi e il passo al contrasto al Covid 19”. Le Asp e le Ao coinvolte dovranno avviare, entro 5 giorni dalla pubblicazione del provvedimento, le procedure per l’adeguata sistemazione dei plessi ospedalieri da convertire in ospedali Covid-19. L'ORDINANZA

10 NOV - "La Calabria ha i suoi ‘ospedali Covid’”. Il presidente facente funzioni della Giunta regionale, Nino Spirlì, annuncia così, in una nota, la firma dell’ordinanza n. 85 che prevede la conversione di posti letto di area medica in posti letto Covid-19. Il provvedimento prevede un incremento pari a 234 posti letto Covid più altri 10 di terapia intensiva.
 
L’ordinanza, spiega Spirlì, nasce anche in seguito alla presa d’atto “dell’inerzia del commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo sanitario nell’attuazione delle misure e degli interventi ricadenti in capo alla sua esclusiva competenza”.
 
Nello specifico, il provvedimento dispone: che nell’area nord della regione, per le strutture di Rogliano, Rossano Corigliano-Rossano e Paola-Cetraro, sia realizzata una riconversione di 74 posti letto di degenza ordinaria e l’attivazione di 10 posti letto di terapia intensiva, Covid-19 dedicati; che nell’area sud, per la struttura di Gioia Tauro, sia realizzata la riconversione dei posti letto attraverso la previsione di 40 posti letto Covid-19; che nell’area centro, per la struttura di Soveria Mannelli, sia realizzata una riconversione di 20 posti letto Covid; la riqualificazione e adeguamento della struttura “Villa Bianca” - già sede del Policlinico universitario di Catanzaro - per la realizzazione di 100 posti letto Covid.
 
Spirlì ordina, inoltre, che le Aziende sanitarie e ospedaliere cui afferiscono tali strutture avviino, entro 5 giorni dalla pubblicazione del provvedimento, "le procedure per l’adeguata sistemazione dei plessi ospedalieri da convertire in ospedali Covid-19” e che degli adempimenti posti in essere "si debba dare tempestiva informazione all’Unità di crisi regionale".
 
In caso di inadempienza nei termini stabiliti, “si procederà all’adozione di provvedimenti sostitutivi regionali, sotto il coordinamento della Protezione civile”.
 
“La Calabria - commenta ancora Spirlì nella nota - non poteva più aspettare: la lentezza e l’inadeguatezza dei commissari di Governo, e il mancato controllo da parte degli organi superiori, non potevano dettare i tempi e il passo al contrasto al Covid 19 in Calabria. Ho preso questa decisione perché la ritengo l’unica da assumere in momenti come questo. Non possiamo permetterci il tempo delle riunioni, dei confronti e delle proposte: la gente ha bisogno di certezze. Le preoccupazioni e le ansie aumentano quando i rappresentanti del popolo dimostrano incertezze e dubbi. Credo che 234 posti di degenza ordinaria e 10 posti in terapia intensiva, che si sommano a quelli che in questi giorni - grazie alla precedente ordinanza - le Asp e le Aziende ospedaliere hanno attivato, possano essere già un numero tranquillizzante. Questo è il primo passo di un nuovo sentiero. Noi non molliamo, saremo a fianco dei calabresi a prescindere dalle appartenenze politiche e partitiche e al di là degli attacchi mediatici”.
 
“Lavoriamo e non perdiamo tempo in pettegolezzi da social o in strane scritture di stampa provocatrice. Mi auguro - conclude Spirlì - che nei calabresi possa crescere la fiducia in chi li rappresenta, perché noi non indietreggiamo davanti a nessuno. Adesso, però, la cosa più importante è che, con il nostro comportamento controllato e misurato, e utilizzando sempre tutti i dispositivi di sicurezza che ci sono indicati dalle autorità sanitarie (mascherine, distanziamento, detersione costante delle mani), i calabresi restino uniti perché solo insieme ce la faremo".

10 novembre 2020
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