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Campania. De Luca a Grillo: “Ci dica un solo motivo per cui dovremmo restare commissariati”

Intervistato su una radio locale in merito al braccio di ferro con il ministro sulla sanità, il governatore ha ribadito che “la Campania ha superato tutte le ragioni che possono motivare il commissariamento”. Ha parlato di “un lavoro immenso e che farà della Campania la prima regione italiana per sanità pubblica”. Poi l’affondo: “Ma non erano questi cretini che si presentavano come ‘i cittadini’? Che dicevano ‘contano gli elettori e non le burocrazie romane’? Ora che è successo? Hanno cambiato opinione?”.

29 APR - “A Grillo io faccio una sola domanda: per quale motivo la sanità campana deve rimanere commissariata? I motivi dei commissariamento possono essere due: il dissesto finanziario, e la Campania da 5 anni ha un bilancio in attivo, o il mancato raggiungimento della soglia nella graduatoria dei Lea, e oggi la Campania è oltre la soglia di 160 punti. Quindi che diavolo vuole questo ministro della Salute? Si dedichi ai problemi seri invece di darci fastidio”. Queste le parole del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che nei giorni scorsi, su Radio Marte, rispondeva a una domanda sul braccio di ferro con il ministro della Salute, Giulia Grillo.

“Abbiamo un Governo fatto da alcuni cafoni che non hanno neanche la percezione più lontana di cosa sia il senso delle istituzioni”, ha detto De Luca. Poi ha ribadito: “La Campania ha superato le ragioni che possono motivare il commissariamento. Dobbiamo rientrare nelle nostre facoltà di istituzione democraticamente eletta”.

De Luca ha poi continuato a inveire contro il ministro e i 5 Stelle: “Ma non erano questi cretini che si presentavano come i cittadini? Che dicevano ‘contano gli elettori e non le burocrazie romane’? Ora che è successo? hanno cambiato opinione. La ministra si convinca che siamo noi che stiamo facendo un favore al Governo, non viceversa”.

Il governatore ha poi illustrato alcuni dei risultati ottenuti dalla sanità campana. “Anche se c’è ancora da fare, abbiamo ridotto di un terzo le liste d'attesa ed eliminato da un anno e mezzo uno dei due ticket pagati dai cittadini campani, cioè quello regionale. Stiamo facendo un lavoro miracoloso. Abbiamo recuperato 60 punti sulla griglia Lea, abbiamo tempi di pagamento al di sotto dei due mesi previsti dall'Ue, per i farmaci addirittura paghiamo in media in 22 giorni, la metà di quanto avvenga in Lombardia. I cesarei sono stati ridotti e oggi sono sulla soglia dei 24%, le frattura femore prima si operavano in 2 settimane mentre oggi, nel 60% dei casi, si interviene entro 24 ore. E potrei continuare a fare esempi. Stiamo facendo un lavoro immenso e che farà della Campania la prima regione italiana per sanità pubblica”.

Sugli ambiti in cui c’è ancora molto da fare, De Luca ha citato “la rete di medicina territoriale, sulla quale siamo indietro di 20 anni. Dobbiamo realizzare una rete di distretti, di poliambulatori, di medicina territoriale in grado di filtrare la domanda di salute ed evitare che si scarichi tutto sui Pronto Soccorso”. E poi, tra le priorità, “migliorare l’adesione agli screening oncologici, in particolare su seno, colon retto, cervice uterina”.
 

29 aprile 2019
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