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Ostetriche contro DDL Binetti. “A difesa del diritto delle donne ad un parto sicuro e naturale”


La presidente Maria Vicario si scaglia contro il progetto di legge. “Si prevede che durante il parto, sull’addome materno, sia posizionato il dispositivo BabyBirth prospettato come “preciso metodo clinico”. Dispositivo che manca, invece, di prove sufficientemente validate da Trials Clinici Randomizzati Controllati e da revisioni sistematiche”

14 MAR - “La Federazione Nazionale  Collegi Ostetriche,  come già fatto nel luglio 2015, ribadisce, oggi, il suo totale dissenso sulla proposta di legge d’iniziativa parlamentare  “Norme per l’incremento del livello di sicurezza del parto naturale”. È quanto afferma in una nota Maria Vicario, presidente Federazione Nazionale dei Collegi delle Ostetriche
 
“Il DDL Binetti – spiega - prevede che durante il parto, sull’addome materno, sia posizionato il dispositivo BabyBirth prospettato come “preciso metodo clinico”. Dispositivo che manca, invece, di prove sufficientemente validate da Trials Clinici Randomizzati Controllati e da revisioni sistematiche come emerge dalla puntuale disamina della letteratura, realizzata sull’argomento,  dalla Dott. ssa Serena Donati e  da quanto pubblicato sul tema dal Dott. Vittorio Basevi in un post sulla pagina FB di SaPeRiDoc”.
 
Per le ostetriche “la maggior parte delle donne con gravidanza a basso rischio sono sane, vanno incontro all’insorgenza di un travaglio spontaneo, però poi, nella routine spesso subiscono interventi ostetrici clinicamente inappropriati che, in alcuni casi, si rivelano anche dannosi. Se in questo scenario, ampiamente documentato dai dati 2015 del Rapporto CeDAP e del Programma Nazionale Esiti (PNE), si integrano tecnologie prive di una reale utilità  non si fa certamente  il bene delle donne e dei loro bambini”.
 
La FNCO promuove “l’adozione di procedure assistenziali perinatali appropriate e contrasta con fermezza ogni tentativo politico di introdurre sulla scena del parto metodi, strumenti e tecnologie  inappropriati e basati su palese conflitto di interessi insito nel DDL  ‘Norme per l’incremento del livello di sicurezza del parto naturale’”.
 
A fronte di una denatalità, fenomeno divenuto mondiale, che ha raggiunto in Italia livelli molto preoccupanti per il futuro del Paese, le ostetriche specialiste della fisiologia, “promuovono  e adottano tecnologie e metodi clinicamente appropriati come quelle pubblicare nel 2015 dal National Institute for Health and Care Excellence (NICE)”.
 
In previsione dei lavori della Commissione Affari Sociali della Camera dei DDL sul parto, di diversa estrazione politica, la FNCO “invoca l’intervento del Ministro della Salute Lorenzin, per quanto di sua competenza e specifica sensibilità in materia, per una preliminare ma puntuale valutazione di quanto sarà oggetto di dibattito al quale la FNCO chiede, sin da ora, di poter prendere parte, nelle forme di rito, nell’interesse delle donne e dei loro bambini”.
 
Concludendo, afferma la Presidente FNCO, “ben venga una  proposta di legge  a supporto delle politiche sanitarie regionali nell’ambito del percorso nascita in tutte le fasi -gravidanza, parto e puerperio-  diretta a migliorare e uniformare su tutto il territorio italiano i livelli assistenziali raggiunti correggendo le disparità evidenziate dal CeDAP e dal PNE e che nel  tasso di taglio cesareo ha il suo “indicatore principe”.Al Ministro della Salute B. Lorenzin ed ai politici che hanno proposto disegni di legge sulla promozione del parto naturale, la FNCO componente del CPNn, dichiara massima disponibilità, come già fatto per il DDL Carnevali per contribuire alla definizione di disegni di legge basati su Trials Clinici Randomizzati Controllati e su revisioni sistematiche”.

14 marzo 2016
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