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Caso Pizza/Venturi. De Filippo e Rizzo Nervo a Grillo: “Omceo Bologna va commissariato”


“Appare quanto mai opportuno che il Ministero vigilante, cioè quello della Salute, intervenga con tempestiva e risolutiva decisione, se del caso anche con il commissariamento dello stesso Omceo di Bologna affinché venga meno tale atteggiamento vessatorio e persecutorio nei confronti di medici pubblici che, convinti, attuano le leggi vigenti”. Così i due esponenti Dem in Commissione Affari Sociali della Camera.

19 OTT - Gli onorevoli del Pd Vito De Filippo e Luigi Rizzo Nervo, ambedue membri della Commissione Affari Sociali della Camera, hanno scritto una lettera al ministro della Salute Giulia Grillo trasmessa per conoscenza anche al presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini e al Coordinatore dela Commissione salute delle Regioni Antonio Saitta, nella quale stigmatizzano la decisone del presidente dell’Omceo di Bologna Giancarlo Pizza di avviare un procedimento contro l’assessore alla Sanità dell’Emilia Romagna Sergio Venturi, medico, perché – sottolineano i due parlamentari Dem – considerato “reo di aver prodotto una delibera che attribuisce prestazioni sanitarie ‘salva vita’ a laureati infermieri sulla base di protocolli concordati e specifica formazione”.
 
Ecco il testo integrale della lettera:
 
Il Presidente dell’Ordine dei medici ed odontoiatri della provincia di Bologna non è nuovo ad uscite a dir poco eversive confondendo la natura di un ordine professionale che è un Ente sussidiario dello Stato non surrogatorio dello Stato; infatti era ed è uso ad inquisire e a metter sotto consiglio di disciplina dirigenti medici che rispettano ed attuano le leggi della Repubblica Italiana e della Regione Emilia Romagna.
 
La sua tracimazione dal ruolo ordinistico ha costretto il Parlamento Italiano a varare a larghissima maggioranza una norma di tutela di questi pubblici ufficiali medici rispettosi delle leggi; infatti nella parte finale dell’articolo 4 della legge 3/18 recita così “vigilano sugli iscritti agli albi, in qualsiasi forma giuridica svolgano la loro attività professionale, compresa quella societaria, irrogando sanzioni disciplinari secondo una graduazione correlata alla volontarietà della condotta, alla gravità e alla reiterazione dell'illecito, tenendo conto degli obblighi a carico degli iscritti, derivanti dalla normativa nazionale e regionale vigente e dalle disposizioni contenute nei contratti e nelle convenzioni nazionali di lavoro”.
 
Con questa norma il Parlamento Italiano ha sancito il primato della Pubblica Amministrazione sia nella legislazione che nella contrattualistica dei doveri del medico dipendente o convenzionato rispetto alla vigilanza  deontologica esercitata dal sistema ordinistico.
 
In questo quadro rientra l’ultima iniziativa persecutoria del Presidente Pizza nei confronti dell’Assessore alla Sanità della Regione Emilia Romagna Venturi che è anche un dirigente medico del SSR reo di aver prodotto una delibera che attribuisce prestazioni sanitarie “salva vita” a laureati infermieri sulla base di protocolli concordati e specifica formazione,
 
Analoga denuncia, questa volta penale, lo stesso Pizza l’aveva fatta nei confronti del Direttore Sanitario dell’Asl di Firenze per la realizzazione della cosiddetta Ambulanza INDIA, cioè infermieristica, per la quale denuncia  il Procuratore generale della Procura di Firenze non ha individuato alcun reato di abuso della professione medica anche sulla scorta dei pareri di merito prodotti dal Direttore Generale delle Professioni Sanitarie del Ministero della Salute e del Presidente della Regione Toscana.
 
La normativa europea e nazionale, autorizza, infatti, da tempo l’esercente la professione sanitaria di infermiere ad effettuare manovre di stabilizzazione delle condizioni di salute di un cittadino che per infortunio o per aggravamento del suo stato di malattia in condizioni di emergenza qual è l’intervento di un ambulanza del sistema del 118, in particolare se lo stesso professionista sia stato debitamente formato a ciò con specifica formazione complementare o specialistica post laurea e sulla base di protocolli concordati.
 
Ciò avviene da tempo in altre Regioni dalla Lombardia alle Puglie senza che i locali Ordini dei medici abbiano mai lamentato presunti esercizi abusivi della professione medica.
 
E’ evidente che si è in presenza di una mentalità paranoica, persecutoria ed intimidatoria nei confronti di suoi colleghi medici rispettosi delle leggi di questo Stato e dell’Unione Europea e di proterva negazione delle capacità professionali della professione infermieristica che in Italia sta tentando, grazie all’iniziativa proattiva del Parlamento, del Governo e delle Regioni di adeguarsi ai modelli dei Paesi più avanzati europei ed extraeuropei.
 
Ciò premesso appare quanto mai opportuno che il Ministero vigilante, cioè quello della Salute, intervenga con tempestiva e risolutiva decisione, se del caso anche con il commissariamento dello stesso OMCeO di Bologna affinché venga meno tale atteggiamento vessatorio e persecutorio nei confronti di medici pubblici che, convinti, attuano le leggi vigenti.
 
E’ evidente che non è importante se sia un medico o un infermiere ad intervenire in emergenza ma è importante che il paziente arrivi vivo in ospedale…di ciò il Presidente Pizza è ora che se ne faccia una ragione.
 
On.le Vito De Filippo
Capo gruppo PD Commissione Affari Sociali
 
On.le Luca Rizzo Nervo
Commissione Affari Sociali

19 ottobre 2018
© Riproduzione riservata

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