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Infermieri. Aaroi: “Accordo non può attribuire competenze che legge riserva ai medici”


'Niet' degli anestesisti alle nuove competenze infermieristiche. Come per l’Anaao il testo presenta elementi di “illegittimità”. “La nostra posizione non è l’espressione di una casta ma la manifestazione di una categoria che non intende lasciar correre su questioni che riguardano direttamente la sicurezza del paziente”.

14 FEB - La discussione si è riaccesa in questi giorni ma già nel luglio scorso l’Aaroi-Emac (Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani Emergenza Area Critica) aveva preso posizione contro la bozza di Accordo Stato-Regioni che prevede l’implementazione delle competenze degli infermieri. In quell’occasione, nonostante le sollecitazioni ad intervenire per appoggiare la nostra rivendicazione, le altre Associazioni mediche dell’Intersindacale sono rimaste in silenzio.
 
Nel documento indirizzato al Ministro della salute, Renato Balduzzi e al Presidente della Conferenza Stato Regioni, Vasco Errani, l’Aaroi-Emac aveva messo nero su bianco tutte le perplessità sull’Accordo, le stesse che hanno riacceso ora la polemica. Con rammarico, dobbiamo dire di non aver mai ricevuto risposta. Al contrario, l’Accordo ha continuato il suo iter senza minimamente prendere in considerazione le questioni da noi poste.
 
“La nostra intenzione – afferma Vincenzo Carpino, Presidente dell’Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani Emergenza Area Critica – era quella di far emergere alcuni nodi cruciali da sciogliere con un testo emendato in maniera significativa. Il primo di questi nodi riguarda la necessità di definire limiti precisi tra professione medica e attività infermieristica. Tali limiti anche nell’attuale testo continuano ad essere “sbiaditi” e affatto chiari. Riteniamo infatti oggi come allora che “l’Accordo non può, in alcun modo, attribuire agli infermieri competenze e responsabilità che la legge riserva ai medici”.
 
Nel documento dell’Aaroi-Emac veniva rilevato inoltre che l’Accordo presentava elementi di illegittimità nella parte in cui intende attribuire agli infermieri competenze professionali che presuppongono lo svolgimento di attività di diagnosi e di prescrizione terapeutica. Competenze che non coinciderebbero con il “campo di attività” e la “responsabilità” dell’infermiere come definiti nel decreto ministeriale istitutivo della professione infermieristica (D.M. n.739 del 1994), in cui all’art.1 viene stabilito che l’infermiere è esclusivamente il responsabile della “assistenza infermieristica preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa”, svolge funzioni di “prevenzione delle malattie” e di “assistenza dei malati e dei disabili” e deve garantire “la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico terapeutiche”, la cui individuazione e determinazione non rientrano quindi nelle sue competenze, rientrando invece in quelle del medico.
 
“Altro punto rimasto irrisolto – sottolinea l’Associazione - è il rapporto tra competenze e responsabilità professionali che, come precisato nel documento, “non possono essere tra loro disgiunte nemmeno in parte, né possono essere genericamente ed indistintamente attribuite ad equipes multi-professionali”. In pratica non è possibile che il medico sia in qualche modo costretto a delegare parte della propria attività senza per questo “alleggerirsi” della relativa responsabilità.
“La nostra posizione – conclude l’Aaroi-Emac – non è l’espressione di una casta che non vuole rinnovarsi, come qualcuno ha affermato, ma la manifestazione di una categoria che lavora quotidianamente sul filo del rasoio e che non intende lasciar correre su questioni che riguardano direttamente la sicurezza del paziente”.

14 febbraio 2013
© Riproduzione riservata

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