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Ddl Lorenzin. Tecnici di Radiologia: “Quali garanzie nella fase transitoria?”


Incontro ieri al Senato tra la Commissione Sanità e la Federazione dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica sulla costituzione di un nuovo Ordine professionale che raccoglierà 19 professioni sanitarie. La Federazione sottolinea la propria disponibilità, visione multidisciplinare e apertura in favore della nascita dell'Ordine. Ma pone anche una domanda: quali le garanzie nel periodo pre-costitutivo?

20 GIU - Si dibatte sulla questione da tempo. Numerosi attori ci lavorano già dal 1997, ma dopo un arenaggio della delega prevista dalla legge 43/06 ai tempi del secondo governo Prodi, è da circa due anni che l'iter parlamentare sta proseguendo, tanto nell'odierna quanto nella precedente legislatura. Obiettivo: non prevedere ulteriori Ordini professionali ma evolvere l’“Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica” in “Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione”.

In questo Ordine, non nuovo ma ristrutturato, secondo la proposta del legislatore, saranno inseriti oltre all’albo dei TSRM, gli albi delle 17 professioni sanitarie regolamentate, ma attualmente prive di tutela ordinistica (fisioterapisti, dietiste, logopediste, tecnici di laboratorio, tecnici della prevenzione, etc…) e l’albo degli assistenti sanitari transitando dall’attuale Collegio Ipasvi e futuro ordine degli infermieri.

L’intera riforma degli Ordini e Collegi professionali in sanità è al centro della proposta di legge governativa 1324, cosiddetto “Lorenzin”, e di proposte di legge di quasi tutte le forze politiche parlamentari ora all’esame della Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica che sta svolgendo audizioni con gli Ordini, i Collegi e le Associazioni delle professioni sanitarie interessate. Tra i soggetti istituzionali coinvolti nelle audizioni vi è anche naturalmente la Federazione nazionale dei Collegi professionali dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica, la quale ieri 19 giugno ha svolto il confronto con le senatrici ed i senatori della Commissione Sanità; confronto che è stato “costruttivo ed apprezzato”, affermato i Tecnici sanitari di Radiologia Medica.

In particolare “è stata sottolineata e riconosciuta la grande apertura dimostrata dalla Federazione dei Collegi professionali dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica che, con ampia dimostrazione di reale solidarietà interprofessionale, hanno accettato di far a meno della propria specifica identità di rappresentanza ordinistica, accogliendosi l’onore e l’onere di essere il protagonista del nuovo soggetto rappresentativo di 19 professioni sanitarie con oltre 200.000 operatori: una nuova casa comune nella quale far vivere la pluralità nell’unità. Si tratta – spiega la Federazione - di un nuovo soggetto ordinistico che non ha precedenti in Italia e che si vuol porre come soggetto che vuol contribuire a difendere e potenziare il nostro Servizio sanitario nazionale; altro che tutela corporativa, l’esatto contrario, raccogliere la sfida di coniugare la giusta tutela del professionista con quella del cittadino nella garanzia dell’esercizio del suo diritto alla salute”.

Per i Tecnici sanitari di Radiologia Medica “è evidente che se questa legislatura saprà, finalmente, dar risposta alla giusta speranza delle 17 professioni sanitarie prive di albo, questa lo sarà grazie alla disponibilità offerta dai Tecnici Sanitari di Radiologia Medica, i quali, però, nel corso del confronto con la Commissione Sanità del Senato hanno evidenziato la necessità che lo Stato garantisca loro gli strumenti normativo-regolamentari utili al governo della fase transitoria, dalla costituzione formale del nuovo Ordine alla concreta realizzazione degli albi e delle relative Commissioni, anche tenendo conto che nel novembre del 2014 è previsto il rinnovo dei Consigli direttivi degli attuali Collegi professionali dei TSRM e nel Marzo 2015 l'elezione del Comitato centrale della attuale Federazione nazionale dei Collegi professionali dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica. Tale intervento per rendere l'idea della vastità e della complessità dell’operazione che si sta per avviare: chi non ha una storia istituzionale alle spalle non può sapere ciò che lo aspetta e potrebbe essere indotto a sottovalutare l’impegno che dovrà essere affrontato, anche banalizzando ciò che ad altre professioni ha richiesto molti anni per essere portato a compimento”.

La FNCPTSRM ha quindi confermato “la possibilità di accogliere specifici albi per le altre professioni sanitarie nel nuovo Ordine che il Parlamento varerà”. “Una scelta politica - si sottolinea dalla Federazione - che facilita il disegno parlamentare: con senso civico e profilo istituzionale ci siamo messi a disposizione di un percorso di fattibilità, rendendo risolvibile più di una criticità, la principale delle quali è l’esigenza soddisfare le legittime aspettative delle professioni sanitarie prive di albo, senza aumentare il numero dei Collegi esistenti, quindi dei futuri Ordini”.

Questa disponibilità continua però ad essere subordinata a due imprenscindibili garanzie: “la prima, già soddisfatta, che la denominazione del nuovo Ente sia "Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione", la seconda, da realizzarsi, che siano definite dettagliatamente le modalità di gestione della fase transitoria per mezzo dell'inserimento di una specifica norma transitoria nel DDL, capaci di garantire la continuità istituzionale dei TSRM”.

Come procedere operativamente? Per la Federazione nazionale TSRM bisogna:
1)    identificare i professionisti da iscrivere agli albi;
2)    attuare una verifica dei titoli abilitanti degli stessi professionisti;
3)    predisporre il sistema di riscossione delle quote;
4)    formalizzare l’unicità della rappresentatività professionale (a differenza dei TSRM, attualmente le altre professioni sanitarie hanno una o più Associazioni maggiormente rappresentative riconosciute con Decreti Ministeriali).

“Solo dopo che le singole professioni sanitarie, assistenti sanitari compresi, avranno contestualmente soddisfatto i quattro suddetti pre-requisiti potranno essere equiparate ai TSRM, quindi partecipare a pieno titolo alla vita istituzionale del nuovo Ordine”.
 
L'accento della Federazione viene poi posto sulle risorse necessarie al censimento: “Se le spese di costituzione degli albi - si chiedono i tecnici di radiologia - saranno a totale carico degli iscritti, all'inizio, tra l’approvazione della legge e il completamento degli albi e la predisposizione dei sistemi di riscossione delle quote, su quali risorse si pensa di fare conto?”. Tra la promulgazione della legge e la piena operatività dei singoli albi sarà necessario un gran lavoro e forse tanto tempo (anni?). Nell’attesa che le altre professioni sanitarie si attrezzino, secondo la Federazione “non è pensabile che la rappresentatività e l’operatività dei TSRM vengano commissariate, tanto meno bloccate”. A garanzia di tutti, la Federazione nazionale TSRM propone la supervisione di una Cabina di regia ministeriale, formata dal Ministero della Salute, dalla Conferenza Stato Regioni, dai TSRM e dai rappresentanti delle associazioni maggiormente rappresentative a cui si affianchino delle  Commissioni straordinarie locali di nomina ministeriale.

In assenza dei suddetti elementi, “le buone intenzioni e i propositi formali che le seguono si realizzerebbero solo parzialmente e in forma distorta”.

Lorenzo Proia
 

20 giugno 2014
© Riproduzione riservata

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